Estero

Migranti, emergenza nei Balcani: attese oltre 3mila persone al giorno in Macedonia

BUDAPEST, 25 AGOSTO 2015 - Non si placa l’emergenza migranti nell’Est Europa, invasa da rifugiati e profughi attraverso quella che viene chiamata la ‘rotta balcanica’. Nei prossimi mesi la Macedonia deve attendersi l'arrivo di oltre 3mila migranti al giorno: la stima è dell'Agenzia Onu per i Rifugiati (Unhcr). "Non prevediamo alcun calo del flusso di persone nei prossimi mesi", ha dichiarato Melissa Fleming, portavoce dell'Unhcr, che ha chiamato in causa la persistente violenza in Iraq e Siria e "le condizioni che peggiorano" per i rifugiati siriani in Turchia, Giordania e Libano. I 28 Stati membri dell'Ue devono assicurare "un'equa distribuzione" dei richiedenti asilo, ha aggiunto la portavoce Onu nel corso di un briefing a Ginevra: "Il numero di 40mila profughi da ridistribuire resta una cifra proporzionalmente molto piccola rispetto al numero di persone che arriva", ha commentato. [MORE]

Più di 10mila rifugiati e migranti sono giunti in Serbia e al confine tra la Grecia e la Macedonia dove le persone continuano ad attraversare la frontiera in gruppi di 300-400 prima di continuare il loro viaggio in treno o in bus fino alla Serbia. Intanto la Bulgaria ha disposto l'invio di alcuni blindati ai valichi di frontiera con la Macedonia, per l'aumento dei flussi migratori. "Si tratta di una misura preventiva diretta a rafforzare il presidio lungo il confine macedone e affiancare le pattuglie di guardie di frontiera", ha detto un portavoce del ministero della difesa.


La rotta balcanica. Ma né carri armati né muri, come quello in costruzione in Ungheria riescono a bloccare la massa umana di disperati. Sono 100 mila i migranti e i profughi in viaggio lungo la 'rotta balcanica' (grecia-Macedonia-Serbia-Ungheria) che finora hanno attraversato la Serbia diretti verso i paesi del nord Europa. Lo ha detto il ministro del lavoro e affari sociali serbo Aleksandar Vulin, secondo il quale oltre 4 mila migranti hanno espresso l'intenzione di chiedere asilo alla Serbia. Parlando ai giornalisti a Vrsac (nordest della Serbia), Vulin ha sottolineato che la situazione nel Paese e' sotto controllo, non si registrano tensioni o incidenti e che dal punto di vista sanitario non vi sono al momento pericoli di natura infettiva o epidemica. Per il ministro tuttavia, la Serbia non puo' far fronte da sola all'emergenza migranti, e sono necessari per questo aiuti dalla Ue e dal resto della comunita' internazionale. "Ci aspettiamo che anche di questo si parli alla conferenza sui Balcani in programma giovedi' a Vienna", ha detto Vulin.

La rotta libica. Intanto continuano i soccorsi in mare. Le unità della Guardia Costiera CP321 di Roccella Jonica e CP326 di Crotone hanno concluso poco fa un'operazione di soccorso di un barcone con circa 120 migranti a 150 miglia a sud-est di Roccella. Il barcone era stato individuato da un velivolo della Guardia Costiera decollato nella notte a seguito di una segnalazione. Le operazioni sono state coordinate dalla centrale operativa della Guardia Costiera di Roma presso il ministrero delle Infrastrutture e Trasporti. Nel Canale di Sicilia la nave di Medici senza frontiere "Dignity 1" ha soccorso 325 immigrati nella rada di Augusta (Siracusa). A bordo c'era un quattordicenne morto. Non si conoscono ancora le cause del decesso del ragazzino, che era somalo. Sulla nave è salito il medico legale Giuseppe Bulla, incaricato dalla Procura di compiere accertamenti sul cadavere.
 In attesa che il perito compia il suo lavoro, non e' stato ancora autorizzato lo sbarco dei 325 profughi.

Tiziano Rugi