Societa'
Migranti: donne in schiavitu' per farle prostituire, arresti Sodalizio criminale radicato in Nigeria
LECCE, 22 GIUGNO - Donne nigeriane giunte in Italia sui barconi e poi ridotte in schiavitù per farle prostituire: è questo il quadro che emerge dalle indagini svolte dai militari del nucleo investigativo del comando provinciale della sezione anticrimine dei Carabinieri di Lecce che stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque cittadini nigeriani residenti fuori provincia di Lecce, indagati per associazione finalizzata alla riduzione in schiavitù a fini sessuali, tratta di persone ,favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.[MORE]
'ordinanza è stata emessa dal gip di Lecce Michele Torello su richiesta del sostituto procuratore distrettuale antimafia Guglielmo Cataldi. Sedici gli indagati, compresi gli arrestati, coinvolti nell'inchiesta.
Le indagini sono partite proprio da Lecce e hanno fatto luce su un sodalizio criminale transnazionale radicato in Nigeria con cellule operative in Libia in diverse aree del territorio nazionale dedito alla riduzione schiavitù e tratta di ragazze destinate al mercato della prostituzione - che venivano assoggettate alle "madame" nigeriane - fatte giungere in Italia bordo di barconi stipati di migranti e salpati dalle coste libiche alla volta della Sicilia.
Gli investigatori hanno documentato le modalità attraverso le quali numerose giovani nigeriane ospitate nei centri di accoglienza, ottenuto il permesso temporaneo di soggiorno, dopo essersi allontanate e venivano recuperate subito da componenti dell'organizzazione malavitosa con i quali erano in costante contatto ed avviate allo sfruttamento sessuale. (Ansa).