Migranti, a Calais lo smantellamento della bidonville più grande d'Europa
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CALAIS, 24 OTTOBRE – Ha avuto inizio questa mattina, verso le 6.30, lo sgombero della ‘Giungla’ di Calais, la baraccopoli che con i suoi 6500/8700 rifugiati è considerata la più grande d’Europa. Alle 6.15, nella città del nord della Francia, erano già pronti i primi autobus che trasporteranno i migranti – in gran parte afgani, sudanesi ed eritrei – nei 287 Centri di accoglienza e di orientamento (Cao) distribuiti in tutto il Paese.[MORE]
Le modalità della ‘’grande evacuazione’’ E’ previsto che i migranti siano divisi in quattro file diverse corrispondenti a uomini soli, famigle, minorenni soli e soggetti ‘’vulnerabili’’ quali anziani e donne sole. La meta dei circa 1300 minorenni è momentaneamente il Centro d’accoglienza provvisorio (Cap), creato ad hoc per accoglierli, qui si fermeranno per almeno 14 giorni e verrà stabilito chi di loro presenta i requisiti per dirigersi verso la Gran Bretagna: l’obiettivo di tutti gli abitanti della ‘Giungla’. Proprio la Gran Bretagna infatti, grazie agli accordi tra le autorità francesi e inglesi, ha iniziato ad aprire la frontiera a questi ragazzi in virtù del cosiddetto emendamento Dubs.
Dovranno scegliere fra due diverse destinazioni invece tutte le altre categorie che, una volta raggiunto il numero previsto, potranno dirigersi presso il Cao di competenza per essere sottoposti ad una visita sanitaria e sistemati nelle strutture di accoglienza. A questo punto i migranti si dividono ad un bivio, chi avrà il diritto di presentare una richiesta d’asilo sarà aiutato a trovare una casa ed un lavoro, mentre il resto sarà rispedito al Paese d’origine.
Lo smantellamento è stato presentato un mese fa da Hollande come una ‘’iniziativa umanitaria’’ atta a reastaurare la civiltà di un Paese civile e modernizzato, troppo spesso teatro di condizioni di vita umilianti e disumane per chi cerca di fuggire dalla guerra. L'evacuazione ha incontrato le polemiche della destra e della destra estrema, le quali denunciano la possibilità di ‘mini-giungle’ che alimenteranno la paura della popolazione e etichettano l'iniziativa come meramente ''elettorale''.
Maria Azzarello
fonte immagine: lapresse