Migranti: 120mila da ricollocare. Ocse: «Nel 2015 in Europa un milione di rifugiati»
Estero Calabria

Migranti: 120mila da ricollocare. Ocse: «Nel 2015 in Europa un milione di rifugiati»

martedì 22 settembre, 2015

PARIGI, 22 SETTEMBRE 2015 – Secondo fonti comunitarie, al vertice sull’emergenza migranti che ha avuto luogo nel pomeriggio a Bruxelles tra i ministri dell'Interno dei ventotto Paesi Ue, è emersa la proposta di ridistribuire i 120mila richiedenti asilo giunti nelle ultime settimane in Italia e Grecia, compresi i 54mila di cui l'Ungheria non intende farsi carico. In merito alle quote obbligatorie, non accettate altresì da Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, in base alla bozza dell’accordo andrebbero via dall’Italia complessivamente in 15.600, di cui, 4027 in Germania e 3064 in Francia. [MORE]

Mentre cresce l’attesa per l’incontro di domani tra i vertici dell’Ue (la cancelliera tedesca Angela Merkel proporrà sul tavolo dei leader europei una riforma della zona Schengen), dal presidente della Repubblica italiano Sergio Mattarella è arrivato il seguente appello: «Mantenere – annota – sempre alta la solidarietà in Europa». Fiducioso il ministro delle Finanze tedesco Schäuble: l’«Europa deve rispondere a questa sfida», ha commentato, e «se sarà necessario fare di più sono sicuro che l’Ue e gli Stati membri risponderanno».

 Dati Ocse – L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, invece, ha presentato oggi a Parigi il documento sulle Prospettive delle migrazioni internazionali, secondo il quale «L'Europa raggiungerà nel 2015 un livello senza precedenti di richiedenti asilo e rifugiati, salendo fino a un milione di procedure d'asilo».
«Una stima di 350.000-450.000 persone – si legge ancora nel rapporto – otterrà certamente lo status di rifugiato o simile. Si tratta di una cifra superiore a qualsiasi altra crisi dei rifugiati dalla Seconda guerra mondiale».
Secondo l’Ocse, «Tra i Paesi dell'Unione europea, Italia, Grecia e Ungheria sono in prima linea ma i principali Paesi di destinazione sono la Germania, in termini assoluti, Svezia e Austria in termini relativi rispetto alla popolazione». Ma i dati che destano maggiore preoccupazione riguardano i minori, una categoria che «rappresenta un'enorme sfida in termini di alloggi, supervisione, scuola, sistemi di assistenza minorile».

 Domenico Carelli

(Foto: vita.it)


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