Cronaca

Michele Misseri a FarWest:: "Sarah l'ho uccisa io, ma ci sono due innocenti in carcere"

L'autoaccusa di "Zio Michele" a 14 anni dal delitto di Avetrana scuote l'opinione pubblica

AVETRANA (TA) A 14 anni dall'omicidio di Sarah Scazzi, Michele Misseri torna sotto i riflettori con dichiarazioni clamorose durante il programma Rai FarWest. L’uomo ha ribadito di essere il solo responsabile dell'uccisione della nipote e ha lanciato un nuovo appello alla moglie Cosima Serrano e alla figlia Sabrina, entrambe in carcere con l’accusa di concorso in omicidio volontario aggravato.

"Il mio carcere è tornare a casa"

Intervistato da Salvo Sottile nello studio di FarWest, Misseri, oggi uomo libero dopo aver scontato la pena per occultamento di cadavere, ha descritto il ritorno alla sua abitazione come il suo «vero carcere». "Sabrina e Cosima, perdonatemi per quello che ho fatto", ha dichiarato visibilmente commosso. Ha poi aggiunto: "Mi hanno imbambolato, mi portarono in garage con i tranquillanti. Non ricordo nulla. Non ce la faccio ad andare avanti con questo peso: ci sono due innocenti in carcere".

Il racconto del delitto: il movente sessuale

Durante l’intervista a FarWest, Misseri ha descritto i momenti che, secondo la sua versione, lo avrebbero portato a compiere il delitto. "Sarah era scesa in garage mentre cercavo di avviare il trattore. Mi ha colto di sorpresa alle spalle. Ho avuto un impulso sessuale quando ho notato che era vestita in modo diverso dal solito".

Misseri ha ammesso di aver tentato un approccio, scatenando la reazione della nipote. "Lei si ribellò. Una volta mi aveva già avvertito che avrebbe raccontato tutto a Sabrina. Avevo paura che lo facesse davvero". Ha poi descritto un blackout mentale: "C'era una corda sul trattore. Non so come, ma quando mi sono ripreso il cellulare di Sarah era caduto a terra, e lei era ormai priva di vita".

Nuovi dubbi sulle indagini

Nel corso della puntata di FarWest si è discusso anche di possibili errori investigativi. Un medico legale intervenuto ha sottolineato che "non sono mai state analizzate le unghie della vittima. Sotto di esse potrebbero trovarsi tracce di DNA mai rilevate". L'ipotesi riaccende la possibilità di ulteriori approfondimenti scientifici, tra cui la riesumazione del corpo di Sarah.

Le accuse verso le forze dell’ordine

Misseri, durante il programma, ha puntato il dito contro chi lo avrebbe indotto a coinvolgere Sabrina. "Un carabiniere mi disse: 'Se diciamo che Sabrina ti ha portato Sarah e tu le hai messo la corda al collo, funziona meglio'. Io ci sono cascato come uno stupido".

Il contesto processuale: Sabrina e Cosima condannate all’ergastolo

Nonostante le confessioni di Misseri, la giustizia ha ritenuto Sabrina e Cosima le principali responsabili del delitto. Le due donne sono state condannate all’ergastolo con l’accusa di concorso in omicidio volontario e sequestro di persona. Misseri, invece, ha scontato una pena ridotta per occultamento di cadavere.

Il caso mediatico: dalla cronaca alla fiction

La vicenda di Avetrana continua a suscitare interesse anche a livello culturale. La serie TV "Qui non è Hollywood", dedicata al delitto, ha affrontato ostacoli legali prima della sua messa in onda. Il Tribunale civile di Taranto ha ordinato di rimuovere il riferimento ad Avetrana dal titolo, ritenendolo lesivo dell’immagine del paese.

Conclusioni

Il caso di Sarah Scazzi, pur con condanne definitive, rimane avvolto da ombre. Le dichiarazioni di Michele Misseri a FarWest continuano ad alimentare domande sulla verità dei fatti e sulla correttezza delle indagini, mentre il dolore delle famiglie coinvolte non accenna a placarsi.