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ROMA – Tra acquisti e cessioni spunta un nuovo partente nel Pdl: Gianfranco Miccichè.
Si definisce più berlusconiano di Berlusconi e gli giura fedeltà, ma preferisce fondare un nuovo partito, un partito siciliano, per occuparsi più da vicino dei problemi del sud e per non lasciare voti a Fini e Casini nel Mezzogiorno.
Miccichè lascia il Pdl non senza polemiche, parla così infatti di La Russa, ex “colonnello di Fini e ora fedelissimo del “premier”: “E’ volgare e violento. Un fascista autentico. Il partito è nelle sue mani”.[MORE]
"Scegliamo la Sicilia e il progetto innovatore di Gianfranco Miccichè perchè è svanito il miraggio di interpretare le istanze sempre più particolari dei territori standosene solamente nelle ovattate stanze romane. La gente vuole essere ascoltata, compresa e ben amministrata: è questa la semplice ma efficace ricetta di Gianfranco Miccichè che facciamo nostra", affermano Aristide Tamajo, ex assessore al Comune di Palermo; Edmondo Tamajo, consigliere al Comune di Palermo; Giuseppe Fiore, consigliere alla Provincia di Palermo.
Alla notizia Calderoli risponde poco interessato: “La storia del partito del Sud, ciclicamente, ogni sei mesi salta fuori: come nascono, scompaiono. Non è che ci faccia molto caso”.