Chiesa e Società

"Mi ami?" La domanda di Papa Francesco risuona nella Basilica dell'Immacolata Concezione

16 GENNAIO 2015 -  Viaggio di Papa Francesco nelle Filippine. 16 gennaio, Santa Messa con iVescovi, sacerdoti, religiosi e religiose nella basilica dell’Immacolata Concezione. [MORE]


Dice il Signore: «Mi ami? … Pasci i miei agnelli» (Gv 21,15.16). Con le parole di Gesù a Pietro ha inizio l’omelia di Papa Francesco. «Queste parole ci ricordano – ha detto il Papa - una cosa essenziale: ogni ministero pastorale nasce dall’amore. Ogni ministero pastorale nasce dall’amore! Ogni vita consacrata è un segno dell’amore riconciliatore di Cristo. Come santa Teresa di Gesù Bambino, nella varietà delle nostre vocazioni, ognuno di noi è chiamato, in qualche modo, ad essere l’amore nel cuore della Chiesa».


Cosa fa l’amore? L’amore va alla ricerca della volontà di Dio per ogni uomo, per ogni fratello, per ogni confratello o consorella, per ogni pecorella del gregge al pastore affidato. L’amore cerca il bene più grande. L’amore ti fa essere padre e madre che fa l’impossibile per il bene della creatura. L’amore è dono della vita per gli altri. Solo così si può leggere ogni ministero nella Chiesa di Cristo, solo a partire dall’amore.


Cosa fa l’amore? «Nella prima Lettura di oggi – dice il Pontefice - , san Paolo ci dice che l’amore che siamo chiamati a proclamare è un amore riconciliatore, che promana dal cuore del Salvatore crocifisso. Siamo chiamati ad essere «ambasciatori in nome di Cristo» (2 Cor 5,20). Il nostro è un ministero di riconciliazione. Proclamiamo la Buona Novella dell’amore, della misericordia e della compassione senza fine di Dio. Proclamiamo la gioia del Vangelo. Poiché il Vangelo è la promessa della grazia di Dio, che sola può portare pienezza e risanamento al nostro mondo malato. Il Vangelo può ispirare la costruzione di un ordine sociale veramente giusto e redento».


Ma il Vangelo è anche un appello alla conversione, ad un esame della nostra coscienza, come individui e come popolo. Come i Vescovi delle Filippine hanno giustamente insegnato, la Chiesa nelle Filippine è chiamata a riconoscere e combattere le cause della disuguaglianza e dell’ingiustizia, profondamente radicate, che macchiano il volto della società filippina, in palese contrasto con l’insegnamento di Cristo. Il Vangelo chiama ogni singolo cristiano a vivere una vita onesta, integra e impegnata per il bene comune. Ma chiama anche le comunità cristiane a creare “circoli di onestà”, reti di solidarietà che possono estendersi nella società per trasformarla con la loro testimonianza profetica.


L’amore, poi, porta alla ricerca della giustizia, ad invito accorato alla conversione, alla difesa dei poveri. «I poveri - ha sottolineato Papa Francesco - sono al centro del Vangelo, sono al cuore del Vangelo; se togliamo i poveri dal Vangelo non possiamo capire pienamente il messaggio di Gesù Cristo.


L’amore è anche gioia ed entusiasmo, freschezza. Vogliamo riportare le parole che il Santo Padre ha voluto rivolgere ai giovani sacerdoti e religiosi: «Vi chiedo di condividere la gioia e l’entusiasmo del vostro amore per Cristo e per la Chiesa con chiunque, ma soprattutto con i vostri coetanei. Siate presenti in mezzo ai giovani che possono essere confusi e abbattuti, e che tuttavia continuano a vedere la Chiesa come loro compagna di cammino e fonte di speranza.


Siate vicini a quanti, vivendo in mezzo ad una società appesantita dalla povertà e dalla corruzione, sono scoraggiati, tentati di mollare tutto, di lasciare la scuola e di vivere per la strada. Proclamate la bellezza e la verità del matrimonio cristiano ad una società che è tentata da modi confusi di vedere la sessualità, il matrimonio e la famiglia. Come sapete queste realtà sono sempre più sotto l’attacco di forze potenti che minacciano di sfigurare il piano creativo di Dio e di tradire i veri valori che hanno ispirato e dato forma a quanto di bello c’è nella vostra cultura».


Leggendo queste parole di Papa Francesco, sorge una domanda spontanea che si fa esame di coscienza: “ma io amo?”.

Don Francesco Cristofaro
www.donfrancescocristofaro.it