Politica
Metalmeccanici: domani sciopero e manifestazioni per contratto
19 APRILE 2016 - Conquistare il contratto nazionale, realizzare un vero rinnovamento contrattuale, rilanciare il sistema industriale e l'occupazione. Sono le motivazioni della protesta di domani dei lavoratori metalmeccanici: 4 ore di sciopero nazionale con iniziative unitarie di Fim, Fiom e Uilm che si svolgeranno a livello territoriale. [MORE]
Dopo 13 incontri e sei mesi di trattativa, le federazioni delle tute blu hanno scelto la mobilitazione unitaria per convincere Federmeccanica e Assistal a modificare la proposta sulla parte salariale e tornare a negoziare su basi nuove. Decine di presidi e cortei sono previsti in quasi tutte le province d'Italia: il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, sara' alla manifestazione di Milano, il leader Fim Marco Bentivogli guidera' il corteo di Napoli e Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, partecipera' ad un presidio a Reggio Emilia. "Una scelta simbolica", hanno spiegato, per essere presenti al Nord e al Sud della penisola (in Calabria previste tre manifestazioni) e laddove ha sede il gruppo del presidente di Federmeccanica. In alcune imprese, dove e' in corso una vertenza aziendale, e' stato deciso di raddoppiare le ore di sciopero: e' il caso dell'Ibm, di Alcatel Lucent e di Stm.
Lo sciopero di domani e' stato preceduto da attivi e assemblee che hanno coinvolto migliaia di lavoratori ed i sindacati sono certi che l'adesione sara' massiccia. Per la prima volta dopo 8 anni la mobilitazione sara' unitaria: pur essendo partiti da due piattaforme diverse (una della Fiom, l'altra di Fim e Uilm) le organizzazioni dei metalmeccanici sono unite nel riaffermare il valore dei due livelli di contrattazione (nazionale e aziendale/territoriale) e nel respingere la proposta della controparte che escluderebbe - sostengono - il 95% dei lavoratori da aumenti salariali del Ccnl. Non piu' del 5% dei metalmeccanici, quelli che sono al di sotto del salario minimo di garanzia, riceverebbero un aumento di 37,31 euro al mese dal 2017. Una scelta, quella di Federmeccanica, che non solo non garantirebbe il potere d'acquisto dei lavoratori, ma - concludono Fim, Fiom e Uilm - deprimerebbe ancora i consumi interni e limiterebbe la ripresa dell'economia.
La protesta vedra' anche la partecipazione dei lavoratori in somministrazione e ha registrato il sostegno di altre federazioni, italiane ed europee. A fianco delle tute blu e' intervenuta anche la segretaria generale Cisl Annamaria Furlan, secondo cui la proposta di Federmeccanica di non corrispondere incrementi salariali nel 2016 e di prevedere aumenti dal 1 luglio 2017 solo ai lavoratori che hanno i minimi contrattuali e' "davvero inaccettabile" e costituisce "un passo indietro antistorico nelle relazioni industriali". Il leader Uil Carmelo Barbagallo ha insistito da parte sua sulla necessita' di alzare il potere d'acquisto dei salari per favorire lo sviluppo economico: "Federmeccanica - ha detto - dovrebbe comprendere che il 75% delle nostre imprese lavorano per il mercato interno: se non c'e' la ripresa del potere d'acuisto, quelle aziende non avranno alcuna chance di ripresa". (Agi)