Messaggio augurale di fine anno del sindaco Abramo 2015-2016
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Ecco il testo del messaggio augurale di fine anno del sindaco Sergio Abramo.
“Carissimi Cittadini,
stiamo per lasciarci alle spalle il 2015 ed entrare nel nuovo anno con il suo carico di speranze, aspettative e preoccupazioni. [MORE]
La fiducia nel futuro deve accompagnarci e le difficoltà non devono spaventarci. Lo dobbiamo, innanzitutto, ai nostri giovani che stanno vivendo un tempo difficile - l’epoca della grande crisi e del terrorismo - e che non possono essere lasciati soli. Lo dobbiamo alla tanta gente che soffre e che, spesso, viene annientata dalla nostra indifferenza.
In questi giorni di festa, ho voluto essere accanto agli “ultimi”: i carcerati di Siano che si sono riscattati costruendo presepi, gli anziani dei centri sociali, i poveri che ho avuto l’onore di servire nel toccante pranzo organizzato da Sua Eminenza l’Arcivescovo Metropolita Vincenzo Bertolone. Sono state esperienze che lasciano il segno.
Ho conosciuto da vicino il dolore più profondo e insopportabile di una mamma che ha perso il figlio in situazioni assurde e drammatiche, tragica conseguenza del disagio che scuote i nostri ragazzi.
La mancanza di lavoro e di prospettive è il male più grande che dobbiamo affrontare e sconfiggere. Avverto, anche in queste ore di festa, tutta la pesante responsabilità che mi deriva dal guidare la nostra Comunità.
Eppure, nonostante i problemi, sento che qualcosa d’importante sta cambiando a Catanzaro, qualcosa di più importante delle opere pubbliche realizzate o del risanamento dei conti del Comune. Più importante di ogni azione positiva che pure abbiamo compiuto in questi anni.
Non so se considerarla una vera e propria svolta, ma sicuramente è una spinta positiva che mi fa guardare al futuro con maggiore serenità.
C’è un numero sempre maggiore di persone che, a prescindere dalle idee politiche e dalla collocazione sociale, si dimostra pronta a dare una mano, a metterci la faccia per fare migliorare la Città e la sua qualità della vita. E’ gente che vuole sconfiggere la cultura della rassegnazione, del pessimismo, del disfattismo che spesso ha penalizzato la nostra Comunità.
E’ la faccia più bella della nostra bella Catanzaro.
E’ la faccia dei ragazzi di ALTrove che hanno colorato e riaperto il piano nobile di Palazzo Fazzari.
E’ la faccia di Stefano Morelli, ideatore del Local Popular Museo ai giardini di San Leonardo.
E’ la faccia di Maurizio Mottola d’Amato e Carlo Sanseverino e degli altri magnifici professionisti che sono riusciti a riaprire il Supercinema.
E’ la faccia di Antonio Pascuzzo, il cantautore che è voluto tornare nella sua città per invaderla con la musica e invitare con uno slogan di grande effetto tutti i catanzaresi ad amare Catanzaro.
E’ la faccia di Guido Talarico, prestigioso giornalista di fama nazionale che vuole aiutarci ad inserire il San Giovanni nei grandi circuiti dell’arte italiana.
E’ la faccia dei tanti animatori culturali e delle loro associazioni che coltivano la musica, il teatro, le arti.
E’ la faccia di Piergiorgio Caruso che ha messo a disposizione della collettività una collezione unica in Italia.
E’ la faccia degli imprenditori che hanno voluto scommettere sulla rinascita del centro storico e degli operatori commerciali di corso Mazzini che resistono alla crisi.
E’ la faccia sorridente delle mamme e dei papà che hanno invaso l’isola pedonale, con i carrozzini dei loro piccoli al riparo dai fumi delle auto.
E’ la faccia di Antonio Ludovico che si batte da leone per la rinascita del centro storico.
E’ la faccia dei giovani ricercatori dell’Università Magna Graecia, orgoglio del rettore Aldo Quattrone.
E’ la faccia degli splendidi studenti dell’Accademia di Belle Arti, guidata da Anna Russo e Rocco Guglielmo, che hanno decorato i marciapiedi della nuova piazza Matteotti.
E’ la faccia di Cinzia Nania che ha regalato alla città la sua scultura in memoria di Lea Garofalo.
E’ la faccia di Francesca Prestia che ha dedicato la sua musica alle donne di Calabria.
E’ la faccia di Giovanna Massara, instancabile animatrice di eventi musicali.
E’ la faccia di Mimmo Stillo che ha ricostruito a tempo di record il suo bel ristorante andato a fuoco.
E’ la faccia di Nunzio Belcaro che ha trasformato la sua libreria in uno straordinario laboratorio culturale.
E’ la faccia di Mimmo Staffa che ha portato sulla nostra spiaggia grandi eventi sportivi.
E’ la faccia di tutti gli operatori commerciali di Lido che lavorano ogni giorno per affermare il primato del quartiere come locomotiva dell’intera città.
E’ la faccia di Andrea Dominijanni, coraggioso vicepresidente regionale di Legambiente, che ha contribuito con generosità al progetto di raccolta differenziata porta a porta che sta per partire.
E’ la faccia di Francesco Pitaro che si batte per la difesa dell’ospedale “Pugliese” e riesce a dialogare con le istituzioni.
E’ la faccia di Nino Cosentino, arrivato ai vertici del calcio italiano e che ha realizzato nella nostra città un centro di formazione tra i più belli d’Italia.
E’ la faccia di Cinzia Sandulli, presidente del Coni, e di tutti coloro che con grandi sacrifici fanno sport di base.
Sicuramente, in questo sommario elenco, avrò dimenticato qualcuno e me ne scuso. Emerge dunque una Catanzaro positiva, che non si piange addosso, che sente il bisogno di rimboccarsi le maniche, senza nulla pretendere.
E questa spinta viene proprio dai giovani, dai nostri talenti, dai nostri laureati, dai nostri freschi
professionisti, da imprenditori che si sentono prima di tutto cittadini.
Questo non significa che le Istituzioni non debbano fare fino in fondo il loro dovere. Il bilancio delle tante cose fatte e dei progetti in campo lo farò nella conferenza stampa d’inizio d’anno. Posso tranquillamente dire che, considerate le condizioni proibitive di partenza, nemmeno noi pensavamo di poter realizzare in soli tre anni oltre l’80 per cento del programma che avevo presentato alla città. Ci siamo riusciti, ma noi non dobbiamo mai essere soddisfatti. Sappiamo che dobbiamo fare tanto, tanto di più. Nel 2016 ci aspettano grandi questioni: il porto, l’ospedale, la metropolitana, il definito rilancio del centro storico.
Alla Catanzaro positiva continua però a contrapporsi un’area, fortunatamente sempre più ristretta, che continua a puntare sulla lagnanza, qualche volta sulla maldicenza e sul pettegolezzo, sullo scetticismo. C’è chi tifa perché le cose vadano male. C’è chi è accecato dall’egoismo e qualche volta dall’invidia. Ma non ho dubbi che a prevalere sarà sempre la faccia migliore della nostra Catanzaro, una città unica e irripetibile, che dobbiamo imparare ad amare, sempre e comunque.
A tutti i Catanzaresi, anche a quelli che vivono e lavorano lontano, ma col cuore sono sempre tra noi, auguro ogni bene per il 2016.”