Cronaca

Messa delle Palme, Papa Francesco: «Non fatevi rubare la speranza»

CITTÀ DEL VATICANO, 24 MARZO 2013 – Con la Messa della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, nella basilica vaticana di San Pietro, Papa Francesco ha dato il via ai riti della settimana Santa. «Non lasciatevi rubare la speranza, per favore, non lasciatevi mai rubare la speranza», così inizia la sua omelia il nuovo Pontefice, rivolgendosi ad una piazza gremita di fedeli.

Il Papa, colora il suo discorso, con un ricordo della sua infanzia: «La mia ci diceva: bambini, il sudario non ha tasche». E questo lo porta a rivolgersi ai giovani , visto che oggi la Chiesa celebra nelle diocesi la Giornata della gioventù: «Vi do appuntamento a Rio (dal 23 al 28 luglio prossimo), in quella grande città del Brasile», annuciando ufficialmente la sua presenza, proseguendo: «Cari amici, anche io mi metto in cammino con voi, sulle orme del beato Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI», esortando i giovani a prepararsi anche «spiritualmente» a quell'appuntamento.[MORE]

«Voi portate la Croce pellegrina attraverso tutti i continenti, per le strade del mondo. La portate rispondendo all'invito di Gesù. Andate e fate discepoli tutti i popoli. La portate per dire a tutti che sulla croce Gesu' ha abbattuto il muro dell'inimicizia che separa gli uomini e i popoli e ha portato la riconciliazione e la pace. Viviamo la gioia di camminare con Gesù, di essere con Lui, portando la sua Croce, con amore, con uno spirito sempre giovane!», dice Papa Francesco che, con veemenza, sottolinea: «Gioia: questa deve essere la prima parola. Non siate mai uomini, donne tristi: un cristiano non puo' mai esserlo! Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento!».

Puntualizza, Jorge Mario Bergoglio: «La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma dall'aver incontrato una persona: Gesù; dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili. E ce ne sono tanti!».

«Festa, luce, gioia», sono questi i termini simbolo dell’omelia di Papa Francesco. «Questa luce dell'amore di Gesù e oggi è festa, come fu festa, folla, lode, benedizione, pace l'ingresso di Gesù a Gerualemme, acclamato da quanti sventolavano rami d'ulivo. Gesù è acclamato come Re, ma il suo regno non è di forza o potere, Chi lo accoglie è gente umile e Dio non sceglie il più forte, il più valoroso, sceglie l'ultimo, il più giovane, colui che nessuno aveva considerato», ha spiegato Francesco.

Nella semplicità che ormai lo contraddistingue, Papa Fransceso - tra discorso scritto e improvvisazioni ‘a braccio’ – prosegue: «Portate la gioia di Cristo in tutto il mondo, fino alle periferie. Non fatevi illudere dalla sete di denaro: nessuno lo può portare con sé, il denaro lo deve lasciare. Guardiamoci intorno. Quante ferite il male infligge all'umanita'! Guerre, violenze, conflitti economici che colpiscono chi è più debole, sete di denaro, di potere, corruzione, divisioni, crimini contro la vita umana e contro il creato! E i nostri peccati personali: le mancanze di amore e di rispetto verso Dio, verso il prossimo e verso l'intera creazione. Gesù sulla croce sente tutto il peso del male e con la forza dell'amore di Dio lo vince, lo sconfigge nella sua Resurrezione».

Al termine della celebrazione della messa, Papa Francesco – sempre con il sorriso sulle labbra - ha compiuto un lungo giro all'interno di Piazza San Pietro, sulla jeep, per salutare i fedeli, fermandosi a baciare e accarezzare i bambini.

 

 

        

(fonte: Ansa, Adnkronos. Video youtube: tg1)

Rosy Merola