Salute
Menopausa, oltre 4 milioni di donne italiane ha problemi uro-ginecologici
MILANO, 19 GIUGNO 2014 - Una donna su quattro dopo la menopausa soffre di problemi uro ginecologici che vanno dall’incontinenza urinaria al prolasso genitale ma solo il 20% di loro si rivolge allo specialista. A fare il punto sull’argomento sono il dottor Stefano Salvatore, responsabile Unità funzionale Uroginecologia IRCCS San Raffaele, Milano e presidente del 38°congresso SIUD e il dottor Roberto Baccichet, responsabile servizio di uroginecologia dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso e consulente per la chirurgia protesica presso il Pelvic Center di Montecchio Emilia (Reggio Emilia )che spiegano come il problema può essere risolto definitivamente con tecniche di lifting uro- genitale mininvasive molto efficaci e a carico del Servizio Sanitario Nazionale. “Sono oltre 4 milioni in Italia le donne interessate, ma l'80% di loro nonostante le pesanti ripercussioni sulla qualità di vita per imbarazzo e pudore non si rivolge al medico ma si rassegna ai pannolini peggiorando i disturbi” spiegano gli esperti .
“Attualmente nel nostro Paese gli interventi chirurgici per la cura di queste patologie sono assolutamente sicuri, mini invasivi e con un alto tasso di efficacia (del 90%). L’incontinenza urinaria e il prolasso genitale sono patologie destinate a peggiorare : negli Usa oggi si effettuano circa 250 mila interventi l'anno, ma secondo le stime nel 2030 saranno 7 milioni per effetto dell'invecchiamento della popolazione".
“Sono oltre 4 milioni in Italia le donne interessate, ma l'80% di loro nonostante le pesanti ripercussioni sulla qualità di vita per imbarazzo e pudore non si rivolge al medico ma si rassegna ai pannolini peggiorando i disturbi” spiegano gli esperti . “Attualmente nel nostro Paese gli interventi chirurgici per la cura di queste patologie sono assolutamente sicuri, mini invasivi e con un alto tasso di efficacia (del 90%). L’incontinenza urinaria e il prolasso genitale sono patologie destinate a peggiorare : negli Usa oggi si effettuano circa 250 mila interventi l'anno, ma secondo le stime nel 2030 saranno 7 milioni per effetto dell'invecchiamento della popolazione". Gravidanze, parti e menopausa”, dice , dottor Stefano Salvatore, responsabile Unità di Uroginecologia IRCCS San Raffaele, Milano e presidente del 38°congresso SIUD”sono momenti chiave nella vita della donna che possono causare il prolasso urogenitale e l’incontinenza urinaria . Disturbi che colpiscono oltre 4 milioni di italiane over 40, ma che restano ancora un 'tabù. Moltissime donne subiscono questi disturbi per anni perché non sanno che esistono ora avanzati e risolutivi interventi di chirurgia mininvasiva che si effettuano a carico del Sistema Sanitario Italiano e cioè gratis per la paziente Nonostante la diffusione di queste patologie che, con ansia, depressione, tendenza a isolarsi per il timore di improvvise fughe di urina ,e per il prolasso perdite vaginali e sanguinamenti , incidono pesantemente sulla qualità di vita sui rapporti sociali, l'intesa di coppia e la sessualità, solo una minoranza vincendo vergogna e imbarazzo si rivolge al medico mentre le altre si rassegnano ai pannoloni” . L’incontinenza e il prolasso possono invece oggi essere risolti definitivamente con innovative tecniche chirurgiche mininvasive made in USA di lifting urogenitale approdate recentemente nel nostro Paese.
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Le soluzioni per l’incontinenza urinaria
“Le metodiche per l’incontinenza urinaria da sforzo, spiega il dottor Stefano Salvatore, “prevedono l'applicazione per via vaginale di sling - retine in polipropilene che poste sotto all'uretra risolvono il disturbo effettuando un vero e proprio restyling del pavimento pelvico . Le retine non agiscono solo da supporto ma intervengono anche nei processi di riparazione biologica ripristinando una sintesi di collageno, la proteina che favorisce la cicatrizzazione ottimale dei tessuti. I vantaggi rispetto ai “vecchi” interventi invasivi, che richiedevano un incisione addominale, anestesia generale, ricovero e convalescenza prolungati, sono l’’efficacia dell’90%, la brevità degli interventi -circa 30- 40 minuti - che si effettuano in day hospital con anestesia locale o locoregionale e del recupero con un ritorno alle normali attività entro una settimana. L’incontinenza urinaria da sforzo nella donna, che si manifesta a seguito di un piccolo sforzo come un colpo di tosse, uno starnuto, il sollevamento di una borsa o un esercizio fisico, è causata principalmente dalle gravidanze e dal parto; le altre cause sono: menopausa , prolasso genitale, età, tosse cronica , fumo stipsi , attività pesanti e sportive ed esiti di chirurgia pelvica”.
Le soluzioni per il prolasso
“Il prolasso genitale”, spiega il dottor Roberto Baccichet, responsabile del servizio di uroginecologia dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso e consulente per la chirurgia protesica presso il Pelvic Center di Montecchio Emilia (Reggio Emilia ) “consiste nell’abbassamento dalla sede naturale e talvolta fuori dall'introito vaginale di una o più strutture pelviche - utero , vescica e retto - e spesso si associa all’incontinenza urinaria. Le cause del disturbo sono le stesse dell’incontinenza. Il trattamento del prolasso può oggi contare sulle più recenti tecniche di chirurgia protesica basate sull’uso di una speciale rete in polipropilene che, inserita attraverso la vagina, sostituisce il supporto originario danneggiato del pavimento pelvico (l’insieme di muscoli e legamenti che sostiene gli organi genitali. Le innovative metodiche protesiche (e tra queste quelle di ultima generazione AMS) rappresentano un’arma vincente nel trattamento risolutivo della patologia con un’ efficacia fino al 90 %, si affiancano alla chirurgia tradizionale e sono indicate per i casi più complicati di prolasso genitale e nelle recidive.
Rispetto agli interventi invasivi tradizionali gravati da recidive nel 20 – 30% dei casi (1 donna su 5 ripresenta il problema e deve subire un altro intervento ) le nuove tecniche chirurgiche protesiche consentono di non asportare sempre l’utero quando questo è sano evitando così l’insorgere di problemi psicologici legati alla privazione di un organo collegato alla maternità e all’ identità femminile , hanno un basso rischio di recidive - 4%- e si possono effettuare in anestesia spinale consentendo così una rapida ripresa”. “L’incontinenza urinaria e il prolasso genitale ”, concludono gli esperti , “continuano a rimanere patologie nascoste a causa di una scarsa informazione alle pazienti che possono invece risolvere definitivamente questi disturbi come dimostrano i risultati della nuova chirurgia mininvasiva e la donna può ritrovare la sua integrità fisica e soprattutto la sua femminilità”. Le metodiche descritte sono già ampiamente in uso presso molti centri ospedalieri di eccellenza della nostra penisola.
(notizia segnalata da Antonella Marchitto)