Focolaio di Meningite: epidemiologo, ricostruire catena trasmissione
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ROMA, 7 GEN - Il focolaio di meningite in corso in Lombardia è molto simile a quello che si è verificato in Toscana nel 2015, per bloccarlo bisogna individuare "dove la trasmissione è facilitata". Lo scrive sul blog IoVaccino l'epidemiologo dell'università di Pisa, Pier Luigi Lo Palco. "Quello che sta succedendo in provincia di Bergamo in queste ultime settimane ricorda molto da vicino l'evento epidemico che colpì la Toscana qualche anno fa - spiega - Le epidemie di meningococco si manifestano esattamente così.
Pochi casi, da poche unità a qualche decina, ravvicinati nel tempo e nello spazio. Riconoscere la catena di contagio o l'origine comune dei singoli casi è molto difficile, ma la catena esiste necessariamente. Difficile trovarla perché la catena di contagio, nel caso dei meningococchi, è sostenuta dai portatori sani: sono persone che albergano i meningococchi nelle proprie vie aeree senza presentare alcun sintomo". Oltre al vaccino, aggiunge Lo Palco nell'articolo scritto con l'infettivologo Stefano Zona, serve un lavoro di 'intelligence'.
"Per bloccare la catena di contagio è importante cercare di individuare dove la trasmissione sia facilitata. In Toscana, in ritardo, si è scoperto che la maggior parte dei casi erano riconducibili ad alcune discoteche o disco-pub: i luoghi chiusi e affollati sono proprio i nodi centrali delle epidemie meningococciche".
L'importanza del vaccino è stata ricordata anche da Carlo Signorelli, past president della Società Italiana di Igiene: "Il panico è ingiustificato ma la vaccinazione è utile nella zona dei casi anche perché la meningite meningococcica è la malattia infettiva circolante in Italia con la più alta letalità, circa il 10%. Il piano nazionale include il vaccino quadrivalente anche nell'adolescenza ma le coperture sono basse, circa il 50%".