Cronaca

Melendugno (LE), domani manifestazione contro il gas dell'Azerbaijan

LECCE, 27 OTTOBRE Dopo l’inattesa decisione del Governo che consente di proseguire i lavori della multinazionale Tap, per la costruzione del gasdotto che porterà sul suolo Salentino il gas  dell'Azerbaijan, cittadini, amministratori e attivisti no Tap, hanno indetto per domani alle ore 10 una manifestazione di protesta sul lungomare di San Foca, in prossimità dal punto in cui passerà l’imfrastruttura.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e il vicepremier Di Maio, hanno rincalzato ull’esistenza di considerevoli penali che lo Stato italiano, sarebbe obbligato a corrispondere in caso di recessione dal contratto. Il presidente del Consiglio Conte, ha inoltre reso noto che tutte le verifiche effettuate sulla progettuale, da ultime quelle del ministero dell'Ambiente, hanno comprovato l'inesistenza delle illegittimità temute dal Comune di Melendugno e dagli oppositori del gasdotto. 

"Abbiamo fatto un'istruttoria per due mesi e verificato tutti gli aspetti di quell'opera e ci sono fino a venti miliardi di euro di penali da pagare, cioè più del reddito di cittadinanza e di quota cento insieme. E' questo il problema" - ha dichiarato Di Maio intervenendo dalla Sicilia.

”Avere l’energia che costerà meno a famiglie e imprese è fondamentale, quindi" - ha ribadito Salvini - "avanti coi lavori".

A tutta risposta, gli esponenti del Movimento No Tap hanno inviato un video-messaggio alla ministra Barbara Lezzi, chiedendole di recarsi domani a Melendugno per portare la documentazione probatoria che attesta la reale esistenza di penali, da pagare nel caso in cui la realizzazione dell'infrastruttura energetica dovesse essere bloccata dal Governo.

Marco Potì il sindaco di Melendugno, la località scelta per la costruzione del gasdotto, si è dichiarato  "deluso" dalla condotta del Governo, il quale "con questo atteggiamento avalla una follia ingegneristica e la distruzione di un intero territorio". Gli attivisti No Tap hanno invocato le dimissioni degli esponenti del Movimento Cinque Stelle, che durante la passata campagna elettorale avevano promesso che, una volta al Governo, avrebbero impedito la costruzione del gasdotto. 

"Vendiamo l'anima alla Lega" é uno dei tanti messaggi che ieri venerdì 26 ottobre sono stati palesati nelle chat degli esponenti pugliesi pentastellati. Il consigliere regionale del M5S Tony Trevisi, ha rimesso la sua delusione in un lungo post su facebook: "mi dispiace che non sia stata fatta luce fino in fondo sui tanti lati oscuri di questa vicenda. In questi anni ho lottato con tutte le mie forze per fermare quest'opera che giudico inutile, rischiosa e dannosa. Personalmente sono e resterò sempre un No Tap". I parlamentari Lello Ciampolillo, Saverio De Bonis e Sara Cunial hanno affermato "la mancata ottemperanza del progetto ad alcune prescrizioni", confidando "nel lavoro della magistratura"

Luigi Palumbo

Fonte immagine: No Tap