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WASHINGTON, 20 GENNAIO 2012 – Niente più MegaVideo, niente più MegaUpload. Giornata di lutto non solo per gli amanti dello streaming ma anche per gli amanti di internet libero. Niente da fare se non chiudere dato che i due siti, secondo l'FBI e il Dipartimento di Giustizia Americano, avrebbero fino ad adesso creato un danno di 500mila dollari per industria musicale e cinematografica. Tra le accuse quelle di associazione a delinquere nonché quelle per la violazione del diritto d'autore. [MORE]
Immediata la mobilitazione del gruppo Anonymous, presenti anche su twitter grazie agli hastag #megavideo e #opmegavideo. La tattica? Mandare in tilti i siti bersaglio intasandoli di richieste, il tutto tramite il programma LOIC. Al'iniziativa avrebbe già aderito in 10000, bloccando il sito del Dipartimento di Giustizia, della RIAA nonché di alcune case discografiche. "Il giorno che tutti noi stavamo aspettando è purtroppo giunto. Gli Stati Uniti stanno censurando internet", queste le parole di preoccupazione del comunicato stampa di Anonymous.
Gli amministratori di MegaVideo e MegaUpload si erano mostrati sempre tranquilli, sicuri di star svolgendeo attività legali mentre ora si vocifera che il fondatore Kim Schmitz potrebbe addirittura essere incarcerato per il resto della sua vita.
Cecilia Andrea Bacci