Medioriente, Trump: "Uno o due stati non importa, conta la pace"
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NEW YORK, 16 FEBBRAIO - Il premier israeliano è a Washington per il primo incontro ufficiale con il presidente degli Stati Uniti. [MORE] La riunione tra i due segnerà l'inizio delle nuove relazioni tra Usa e Israele, in quanto Trump ha deciso di sganciarsi da quello che era stato l’obiettivo per Washington e la sua politica nella regione fin dall'amministrazione Clinton, sciogliendo definitivamente il gelo che era disceso tra Obama e Netanyahu.
Il presidente americano, ha infatti dichiarato che per la soluzione del conflitto israelo-palestinese gli stanno bene sia la soluzione dei “due stati per due popoli” che la confluenza dei palestinesi in uno stato unico con Israele. “L’importante è che sia pace” ha aggiunto Trump, sottolineando la necessità che siano direttamente le due parti a trovare una soluzione in negoziati diretti. Il presidente americano, rivolgendosi a Netanyahu, ha poi avanzato una richiesta: “voglio vedere Israele contenersi un po' sugli insediamenti",
“Negli anni ci sono stati degli accordi sbagliati – ha detto Netanyahu in merito alla questione “due stati”- i presupposti per la pace non sono cambiati: i palestinesi devono riconoscere lo Stato ebraico, devono smettere di chiedere la distruzione di Israele, e ogni accordo ovviamente deve mantenere la sicurezza della Cisgiordania”. Il premier ha infine aggiunto che: “Israele non ha un alleato migliore degli Usa e io voglio assicurare che gli Stati Uniti non hanno alleato migliore di Israele”.
I due leader hanno poi confermato la determinazione a lavorare insieme contro il terrorismo, e la piena convergenza sulla linea verso l’Iran. Entrambi considerano l’accordo nucleare negoziato dal presidente Obama un errore.
Giulia Piemontese