Estero
Medio Oriente: nuovo attacco aereo di Israele nella striscia di Gaza
GAZA, 29 MAGGIO – Nuovo raid militare nel territorio della striscia di Gaza, che dagli anni ’60 continua ad essere rivendicato sia dagli Israeliani sia dai Palestinesi come parte dei rispettivi Stati. Stamane, il comando supremo dell’esercito israeliano ha messo nel proprio mirino alcuni obiettivi palestinesi nei rioni di Zaitun e Sajaya, proprio nella città di Gaza; circa dieci missili sono stati infatti lanciati dai velivoli dell’aviazione militare, esplodendo dunque nei sobborghi del capoluogo regionale della striscia. [MORE]
La notizia è stata riportata dai media locali palestinesi, secondo i quali in ogni caso non vi sarebbe (almeno fino ad ora) traccia di vittime civili, tuttavia nel contempo non è ancora giunta alcuna conferma ufficiale del raid da parte della tv di Stato israeliana, che generalmente dà comunicazione delle operazioni militari contro Hamas.
Da giorni nei villaggi della regione oggetto della contesa bellica risuonano incessanti le sirene d’allarme, mettendo in guardia la popolazione da possibili attacchi, da parte di entrambi i contendenti. La tensione nella zona si è infatti alzata ulteriormente da quando, due giorni fa, la Jihad islamica palestinese ha minacciato ritorsioni nei confronti dei militari israeliani a seguito dell’uccisione di tre miliziani facenti parte delle proprie fila.
Già nella giornata di ieri, in effetti, alcuni razzi erano stati sparati dalla striscia di Gaza verso il deserto del Neghev, nella parte meridionale dello Stato d’Israele, precisamente verso l’attuale confine (lungo una quarantina di chilometri) tra i due Stati. Anche in questo caso non si sono registrate vittime né danni, ma gli abitanti sono stati costretti a mettersi in salvo chiudendosi negli appositi rifugi. Subito dopo, altri razzi sono stati intercettati dai sistemi difensivi israeliani “Iron Dome” e neutralizzati. Secondo la radio israeliana, comunque, si sarebbe trattato del più consistente attacco palestinese nella zona degli ultimi 3 anni, praticamente da quando fu annunciata una tregua definita duratura da entrambe le parti in conflitto, che si erano ritrovate al Cairo nel 2014 per trattare diplomaticamente al termine dell’Operazione “Margine di Protezione” che era stata portata avanti dalle forze di difesa israeliane contro i guerriglieri palestinesi di Hamas. Proprio in risposta al tentativo di attacco palestinese di ieri, dunque, potrebbe essere stato effettuato il raid aereo odierno nella città di Gaza.
Il conflitto nella regione non accenna pertanto a placarsi, nonostante le ultime esortazioni della Comunità Internazionale e le risoluzioni del Parlamento Europeo con cui è stato chiesto il ritiro delle truppe israeliane dalla striscia e l’apertura dei valichi di frontiera per permettere il passaggio degli aiuti umanitari per la popolazione locale. È ormai dal 2012 che l’ONU riconosce la striscia di Gaza come parte dello Stato di Palestina, ma il territorio risulta ancora occupato dalle truppe israeliane, che mantengono sull’area un vero e proprio blocco assieme agli alleati egiziani. Gli occupanti controllano anche lo spazio aereo e quello marittimo della striscia, sei dei sette attraversamenti della frontiera terrestre ed il movimento di merci e persone dentro e fuori la regione. La diplomazia internazionale si è nuovamente messa in moto per cercare di rilanciare il dialogo tra le due parti.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: bt.dk