Estero
Medio Oriente - liberata Rawa, ultimo bastione iracheno dell'Isis
RAWA, 17 NOVEMBRE – Secondo quanto riportato dal network libanese Al Mayadeen, le bandiere nazionali irachene tornano ad essere issate sugli edifici di Rawa, ad ovest della Capitale: le milizie governative, infatti, coadiuvate da reparti iraniani alleati, avrebbero conquistato l’ultima cittadina in mano all’Isis nell’Iraq occidentale. La città sarebbe stata assediata per diverse ore, prima di compiere la liberazione definitiva proprio questa mattina all’alba, quando le forze di Baghdad sarebbero riuscite a penetrare nei quartieri centrali in cui si erano asserragliati i combattenti del Califfato. [MORE]
L’operazione militare sarebbe stata avallata dalla Coalizione internazionale anti-Isis, iniziando con una manovra di aggiramento della roccaforte nella regione dell’Al-Anbar. Le linee difensive del Califfato sarebbero state colte di sorpresa dall’esercito iracheno dopo aver posizionato un ponte mobile sul fiume Eufrate, molto vicino alla città di Rawa. In ogni caso, pare che l’ultima resistenza offerta dalle milizie terroristiche non sia stata particolarmente intensa: ciò, secondo i media locali, potrebbe esser dovuto alla fuga di molti combattenti verso nord e verso la Siria, nel tentativo di unirsi ad altre cellule rimaste radicate sul territorio.
Anche il Primo Ministro di Baghdad, Haider Al-Abadi, ha voluto con un comunicato ufficiale congratularsi con le forze armate governative, da lui definite eroiche, nonché con la popolazione, per il contributo fornito alla liberazione dello Stato mediorientale dalla presenza del gruppo terroristico. Secondo Brett McGurk, diplomatico statunitense a capo della Coalizione internazionale anti-terroristica, “i giorni del falso Califfato stanno per finire. Dal 2014, l’Isis ha perso il 95% del territorio che controllava in Iraq e Siria ed oltre 7,5 milioni di civili sono stati liberati”.
Del resto, il portavoce ufficiale Abul Muhajir sarebbe stato ucciso durante un raid delle forze speciali sciite iraniane e resterebbero ormai pochi foreign-fighters fedeli ad Abu Bakr Al-Baghdadi. Dall’altra parte del confine, inoltre, le truppe siriane avrebbero già lanciato un’altra offensiva per riprendere Abu Kamal, anch’essa ancora nelle mani dell’IS. La città sarebbe stata pesantemente bombardata per via aerea, tutti i collegamenti tagliati e gli armamenti distrutti, attendendo la resa degli ultimi miliziani.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: n-tv.de