Salute

Medicine fascia C restano in farmacia, passa la linea del Ministro Lorenzin

SALERNO, 20 FEBBRAIO 2015 - La vendita dei farmaci di fascia C rimane in farmacia. Con un tweet il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, fa sapere che: " I farmaci di fascia C venduti solo in farmacia, colonna del Sistema Salute". Il governo ha infatti approvato uno dei punti  del ddl concorrenza. 

Farmaci Fascia C  possono essere venduti solo in farmacia

Vittoria dei farmacisti si, che hanno fermato il processo di liberalizzazione, ma soprattutto dei pazienti e degli anziani. “L’aver evitato che i farmaci di fascia C, come gli psicofarmaci, possano essere venduti nei supermercati o nelle parafarmacie è innanzitutto una vittoria dei cittadini, poichè garantisce la loro salute e la sicurezza nella distribuzione dei farmaci più sensibili, dichiara il Ministro in un comunicato. "Abbiamo indicato tutte le criticità che questo tipo di scelta avrebbe comportato: un aumento sensibile del consumo di farmaci e quindi un conseguente abuso nella somministrazione; un danno per le piccole farmacie, a partire da quelle rurali; condizioni per un aumento progressivo della spesa farmaceutica; quindi la fine della “farmacia dei servizi” così come previsto dal Patto della Salute firmato con le Regioni nel luglio 2014. Abbiamo altresì salvaguardato la valutazione in capo alle regioni dei fabbisogni sanitari, in sede di autorizzazione di nuove strutture, che ci aiuterà nell’applicazione del Patto della Salute e nello svolgimento del ruolo di controllo dei Lea da parte di Agenas”. “Abbiamo inteso proporre una serie di norme a favore del consumatore”,ha detto in conferenza stampa il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi illustrando le misure del ddl concorrenza.

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Le polemiche erano scattate a seguito di un altro provvedimento che concedeva alle farmacie la piena liberalizzazione di alcuni farmaci. Già nel 2006 era stato emanato il primo provvedimento, grazie all' allora ministro Pierluigi Bersani: con il decreto Bersani-Visco del governo Prodi era stato dato il via libera alla vendita di farmaci da banco (senza obbligo di prescrizione, ovvero della ricetta), in qualunque esercizio in cui lavorasse un farmacista laureato. Così i farmaci per la prima volta venivano venduti anche nelle parafarmacie“. "L'apertura alle società di capitali nelle farmacie e la marginalizzazione del farmacista abilitato è davvero la volta buona per distruggere il servizio farmaceutico , spiegano da Fofi - Federazione ordine farmacisti- , è persino stucchevole ricordare il numero di studi e ricerche che hanno dimostrato come questo tipo di liberalizzazioni conduca alla concentrazione sul territorio delle sedi e alla concentrazione in poche mani delle farmacie, con pesantissime ricadute occupazionali soprattutto per i giovani".

 

(foto:naturalmentemeglio.it)

Filomena I. Gaudioso