Sentenza Mediaset, Berlusconi: «Uomo politico aggrava, la valutazione della sua condotta»

Sentenza Mediaset, Berlusconi: «Uomo politico aggrava, la valutazione della sua condotta»
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MILANO, 29 OTTOBRE 2013  - Depositate le motivazioni della sentenza emessa dai giudici della Terza Corte d'Appello di Milano in merito al processo Mediaset, in cui è stata disposta l'interdizione dai pubblici uffici per due anni da parte di Silvio Berlusconi. Come si legge nelle dieci pagini della sentenza: «I ruolo pubblicamente assunto dall'imputato [...] e soprattutto come uomo politico, aggrava la valutazione della sua condotta».

Così, sulla stessa lunghezza d’onda delle sentenze di primo e secondo grado, e con la sentenza della Cassazione – che ha condannato l’ex premier a 4 anni di carcere per frode fiscale – per i giudici: «Si ha definitivamente accertato che Berlusconi è stato l'ideatore e l'organizzatore negli anni Ottanta della galassia di società estere, alcune delle quali occulte, collettrici di fondi neri e apparenti intermediarie nell'acquisto dei diritti televisivi».

Nelle motivazioni, inoltre, si legge che: «Gli accertamenti nella sentenza definitiva sul caso Mediaset 'dimostrano la particolare intensità del dolo di Silvio Berlusconi'nella commissione del reato contestato e perseveranza in esso». Inoltre, sempre per i giudici della Terza Corte d'Appello di Milano: «Non c'è prova alcuna che Silvio Berlusconi abbia estinto il suo debito tributario per il caso Mediaset, ma si è limitato a formulare una mera 'proposta di adesione' alla conciliazione extra giudiziale».

In merito alla legge Severino, quest’ultima «ha un ambito di applicazione distinto, ben diverso e certamente non sovrapponibile con quello del processo penale con al centro il caso Mediaset. Silvio Berlusconi è stato ritenuto ideatore, organizzatore del sistema (...) creato anche per poter più facilmente occultare l'evasione e operante in vaste aree del mondo, attraverso numerosi soggetti, società fittizie di proprietà di Berlusconi o di fatto facenti capo a Fininvest», concludendo che: «L'oggettiva gravità del fatto deriva dalla complessità di tale sistema».
 

(Foto: statoquotidiano.it)

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Scritto da Rosy Merola

Giornalista di InfoOggi

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