Maxi-rissa a corteo Casapound: si stimano i danni
Cronaca Puglia

Maxi-rissa a corteo Casapound: si stimano i danni

domenica 7 settembre, 2014

LECCE, 07 SETTEBRE 2014 – Il raduno nazionale di CasaPound è diventato una maxi-rissa tra gruppi contrapposti, che hanno causato danni alle strutture vicine e feriti. Tutto è partito dalle vie limitrofe alla Villa comunale, dove CasaPound aveva chiesto l'autorizzazione per il raduno.

Un gruppo di persone si è diretto alla villa, senza alcuna autorizzazione, con uno striscione che dichiarava Lecce antifascista. Inevitabili gli scontri tra forze contrapposte e soprattutto tra i non autorizzati e le forze dell'ordine. Lo scontro era nell'aria ormai da giorni: le forze dell'ordine erano già sul posto e nei giorni precedenti diverse contromanifestazioni dichiaravano una volontà contraria alle idee di CasaPound.[MORE]

I danni sono ingenti e in queste ore si sta cercando di riparare: vetrine rotte, sangue sull'asfalto e armi di fortuna lanciate tra opposte fazioni e alle forze dell'ordine durante la maxi-rissa. Il Prefetto di Lecce aveva chiesto di rinviare l'evento, ma le sue parole sono rimaste inascoltate e l'evento si è tenuto “regolarmente” nonostante tutto.

Borghezio della Lega Nord, presente alla manifestazione, ha dichiarato: “L'antifascismo è un residuo archeologico del secolo scorso e la gravità dei problemi che si pongono a livello nazionale e internazionale fa sì che si debba oggi più che mai affrontare la battaglia politica con il volto rivolto all'avvenire".

In concomitanza degli scontri, un ragazzo è stato aggredito da un coetaneo: secondo chi indaga, il giovane si sarebbe complimentato troppo pesantemente con la ragazza dell'aggressore. Il 25enne avrebbe quindi reagito utilizzando il casco come arma. Inizialmente, la vicenda era sembrata collegata agli scontri, ma in un secondo momento le forze dell'ordine hanno accertato l'assenza di un collegamento.Il ragazzo colpito è stato soccorso in ospedale, per fortuna solo per una ferita leggera.

Il sindaco Perrone ha ringraziato le forze dell'ordine per il lavoro svolto e si è impegnato a cancellare le scritte antifasciste, commentando poi l'accaduto con queste parole: “Perché è democrazia dissentire da chi non la pensa come te; non è democrazia difendere il tuo punto di vista con i fumogeni e il passamontagna”.

Fonte: bari.repubblica.it

Annarita Faggioni
 


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