Cronaca
Matthew, continua il dramma: Haiti devastata con 842 morti
MILANO, 8 OTTOBRE - E’ sempre più drammatico il quadro della situazione Matthew, l’uragano che da giorni sta devastando Haiti causando perdite consistenti: sarebbero già 842 i morti accertati, mentre ora si teme anche per una parte degli Usa, tra Florida, Georgia, North Carolina e South Carolina.[MORE]
Sfortunatamente, il bilancio pare ancora provvisorio e destinato ad aumentare. A Jeremie, piccola cittadina di Haiti, l’80% degli edifici è andato completamente distrutto. Distrutte anche altre 30.000 abitazioni nel sud del paese. E adesso si teme il peggio anche in Usa, dove l’allerta è massima dopo le parole del presidente americano Barack Obama e del governatore della Florida, Rick Scott.
I venti non sembrano placarsi, nonostante l’uragano sia sceso da categoria 4 a categoria 3. Lo stesso Obama ha nuovamente lanciato un appello alle possibili zone interessate da Matthew: è stato inoltre dichiarato lo stato d’emergenza anche in North Carolina, dopo South Carolina, Georgia e Florida.
Anche se il pericolo pare sia stato scongiurato nel sud della Florida, l’uragano potrebbe riservare spiacevoli fattispecie. Attualmente Matthew sarebbe collocato a 70 km da Daytona Beach, 400 km a nord di Miami. I venti restano superiori ai 100 km orari e pertanto continuano a destare particolare timore e preoccupazione.
Secondo il governatore Rick Scott, il pericolo non sarebbe ancora scongiurato. 600.000 abitazioni sarebbero senza energia elettrica ma la circolazione resta al momento intatta. Situazione stabile dunque per strade ed autostrade. Il bilancio è minimo ma comunque doloroso: 4 persone sono morte mentre Georgia, South Carolina e North Carolina si preparano ad affrontare la terribile marcia di Matthew.
Secondo la Nasa, i venti sarebbero tuttavia in diminuzione dopo uno degli ultimi aggiornamenti. A spiegare la situazione è il metereologo del Goddard Space Flight Center della Nasa nel Maryland, Scott Braun: «Nel caso di Matthew – spiega – la velocità si è ridotta da 225 a 193 chilometri» ragion per cui i venti potrebbero essere in futuro più frequenti ma meno intensi.
Intanto, già cominciano a contarsi i danni, tra vittime e territori devastati. Secondo la Federazione Internazionale della Croce Rossa (IFCR) sarebbero necessari 6,2 milioni di euro da destinare a soccorsi, assistenza medica e assistenza igenico-sanitaria. Ancora da quantificare in termini economici i danni effettivi.
foto da: 3bmeteo.com
Cosimo Cataleta