Politica

Matteo Salvini replica a Bergoglio: "Respingere clandestini è un crimine? No, un dovere"

CATANZARO, 7 AGOSTO 2015 - Matteo Salvini torna ad attaccare il Sommo Pontefice sulla questione migranti. Già lo scorso giugno, dinanzi all'invito di Papa Francesco di "chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca vita, una famiglia, che cerca di essere custodita”, il numero 1 della Lega Nord, replicò duramente dai microfoni di Radio Padania, chiedendo, in modo polemico a Bergoglio, quanti rifugiati fossero stati accolti in Vaticano. 

Nella giornata odierna, invece, il Segretario del Carroccio, dalla sua pagina personale di Facebook, pone un duro affondo nei confronti di Papa Francesco e del suo monito di condanna nei confronti di coloro che respingono i migranti, scrivendo quanto segue: "Respingere i clandestini un crimine? No, un dovere. Sbaglio?”.

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Il Pontefice, parlando del popolo musulmano dei rohingya in fuga dal Myanmar nell'oceano indiano, dinanzi ai 1500 ragazzi del Movimento Eucaristico Giovanile, dall'Aula Paolo VI in Vaticano, aveva espresso il suo pensiero nel seguente modo: "Respingere gli immigrati è un atto di guerra. Pensiamo - ha sottolineato Bergoglio - a quei nostri fratelli Rohingya che sono stati cacciati via da un Paese, da un altro, da un altro ancora.  Vanno sul mare, quando arrivano a un porto, a una spiaggia, gli danno un po’ d’acqua, un po’ da mangiare e li cacciano via. Questo è un conflitto non risolto, questa è guerra, questo si chiama violenza, si chiama uccidere”.

Luigi Cacciatori

Immagine da formiche.net