Politica
'50 anni istituzioni'. Mattarella, l'autonomia Regioni è fondamento democrazia
Mattarella, l'autonomia Regioni è fondamento democrazia. Presidente ricorda 50 anni istituzioni. Plauso dai governatori
ROMA, 7 GIU - Il "principio di autonomia, delle Regioni e degli enti locali, è alle fondamenta della costruzione democratica, perché appartiene al campo indivisibile delle libertà e costituisce un regolatore dell'equilibrio costituzionale".
Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato i 50 anni della "nascita" delle regioni a statuto ordinario, sottolineando che "la libertà dei territori e l'autonomia delle comunità sono un contributo all'unità nazionale, nel quadro di una leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali".
Un lungo messaggio apprezzato dai governatori e da chi, come il ministro delle Autonomie Francesco Boccia, ha rapporti quotidiani con le regioni: "Il Presidente, che ringraziamo ancora per la sua costante attenzione al rapporto tra i diversi livelli istituzionali, ci esorta a proseguire sulla strada dell'attuazione rigorosa della Costituzione nel rispetto dei principi di sussidiarietà e autonomia dei territori". Ringraziamenti a Mattarella sono venuti, tra gli altri, da Luca Zaia: "Ha valutato anche quello che è accaduto durante l'esperienza Coronavirus, ne viene fuori una solidità di quella che è la logistica istituzionale in questo Paese, dove le Regioni non sono un ente inutile ma che ha assunto una operatività e un livello di conoscenza e difesa dei territori che è unico".
E parlando di autonomia, il governatore del Veneto ha aggiunto: "qualcuno metta sul comodino le parole di Mattarella". E per la rappresentante dei Consigli regionali italiani, Rosa D'Amelio, "le parole del Presidente della Repubblica sono la direttrice su cui lavorare". Mattarella ha ricordato che 50 le Regioni a statuto ordinario vennero chiamate per la prima volta al voto per i Consigli: "Si completava così il disegno dei Costituenti e la democrazia nel nostro Paese compiva un ulteriore, significativo passo in avanti, ampliando le sue basi e rafforzando il carattere pluralista delle sue istituzioni.
La Repubblica nasce nel rifiuto del carattere autoritario e centralista dello Stato, inasprito dal regime fascista, contro la tradizione dei liberi Comuni e delle identità dei territori, ricchezza della civiltà dell'Italia. Il principio di autonomia, delle Regioni e degli enti locali, è alle fondamenta della costruzione democratica, perché appartiene al campo indivisibile delle libertà e costituisce un regolatore dell'equilibrio costituzionale". "L'esperienza delle Regioni ha attraversato diverse stagioni, è stata oggetto di confronti molto intensi, e di riforme che hanno modificato non solo il profilo legislativo e amministrativo degli enti, ma anche il funzionamento complessivo dei poteri democratici della Repubblica.
Dopo mezzo secolo la riflessione è ancora aperta, e la stessa lotta alla pandemia ci ha posto di fronte a nuovi interrogativi su come rendere migliore il servizio ai cittadini ed evitare che conflitti e sovrapposizioni tra istituzioni possano creare inefficienze paralizzanti o aprire pericolose fratture nella società". "La libertà dei territori e l'autonomia delle comunità - ha aggiunto - sono un contributo all'unità nazionale, nel quadro di una leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali.
Le intese tra Stato, Regioni, Comuni, Province sono parte qualificante dell'azione di governo. Le diversità - se non utilizzate in modo improprio - sono un moltiplicatore di crescita civile, economica, culturale. L'Europa stessa è chiamata a valorizzare la dimensione regionale, come vettore di integrazione. Affinché il pluralismo e la sussidiarietà assumano il valore che è loro proprio, è necessario che questi concorrano alla realizzazione dei principi fondamentali di solidarietà e di uguaglianza sanciti dalla Costituzione.
Le Regioni e le autonomie degli enti locali accresceranno le opportunità del Paese, anche in questa stagione di ripartenza, se sapranno contribuire a garantire e rendere effettivo il carattere universale dei diritti sociali e di cittadinanza del popolo italiano, al cui servizio tutte le istituzioni democratiche sono poste. Siamo chiamati a una prova impegnativa: l'Italia ha le carte in regola per superare la sfida. Non vincerà da solo un territorio contro un altro, non prevarrà una istituzione a scapito di un'altra, ma solo la Repubblica, nella sua unità. Decisiva sarà la capacità di tenere insieme pluralità e vincolo unitari", ha concluso Mattarella.