Politica

Mattarella agli ambasciatori: "Lotteremo per i marò". E sull'Europa: "Ue in affanno serve rilancio"

ROMA, 27 LUGLIO 2015 - Terrorismo, Unione europea, crisi migranti e impegno per la liberazione degli italiani rapiti in Libia e in Siria e dei Marò. Il presidente della Repubblica Sergio Matterella nel suo discorso alla XI conferenza degli Ambasciatori alla Farnesina interviene sui temi principali della politica estera e illustra le linee guida e gli obiettivi della diplomazia italiana.

Riportare a casa i marò e gli italiani rapiti. Il primo pensiero di Mattarella è rivolto a tutti gli italiani rapiti o sequestrati all'estero perché “l'Italia è un Paese pronto a proteggere i proprio cittadini”. E per questo “l'Italia intende battersi con determinazione per la liberazione dei due marò”. Ieri sulla vicenda si è consumato l'ennesimo scontro Italia-India: New Delhi ha annunciato che si opporrà alle richieste dell'Italia che, tra le altre cose, ha chiesto che l'India si astenga "dall'esercitare ogni forma di giurisdizione" a proposito dell'incidente.Inoltre, rassicura Mattarella “l'impegno italiano resta massimo” per ottenere la liberazione dei quattro tecnici italiani rapiti in Libia e per padre Paolo Dall'Oglio, sequestrato in Siria nel 2013. [MORE]

La minaccia dello Stato islamico. Se queste sono le priorità per il lavoro dei diplomatici italiani, il successo sarà possibile solo se l'Italia sarà in prima linea nella lotta al terrorismo e contro “l'oscurantismo” dell'Isis, “un buco nero per l'umanità”. Per il capo dello Stato "guai a sottovalutare il terrorismo" anche se "questa battaglia si deve condurre in modo giusto, senza cedere a reazioni eccessive e respingendo le pulsioni islamofobe". Mattarella non ha dubbi: "serve una battaglia culturale, non una guerra di civiltà ma un patto di civiltà" e in questa battaglia “l'Italia è al fianco dei Paesi che, sull'altra sponda del Mediterraneo sono in prima linea nella lotta contro l'oscurantismo e l'inciviltà”.

La crisi dell'Unione europea. La conferenza è stata poi l'occasione per il presidente della Repubblica di tornare a parlare di Europa dopo le drammatiche settimane della crisi greca: un “progetto in affanno” che “ha bisogno di rilancio”. Per questo obiettivo, condiviso dall'Italia “"Ci vuole coraggio, responsabilità, forza innovativa, visione più grande" dei presunti interessi contingenti". E ci vuole, ha detto ancora Mattarella "forte senso di equità perché la democrazia non è storicamente separabile dalla dimensione sociale".

Solidarietà ai migranti. Il tema sta particolarmente a cuore al Capo dello Stato, che lo considera un pilastro dell'Europa del futuro: "Dobbiamo liberare l'Europa dalla tenaglia che la stringe tra egoismi nazionali e sentimenti populisti" spiega Mattarella. Interessi nazionali che danneggiano l'economia comune e avvicinano a “uno scontro fra presunti Paesi di serie A e presunti Paesi di serie B”, quando l'obiettivo incece dovrebbe essere quello di “ridurre le distanza sociali e territoriali anziché allargarle e sono alla base di incomprensioni come nel caso migranti: "Aiutare chi chiede aiuto o salvare chi sta annegando è un dovere elementare" e le politiche dell'immigrazione europee "dovrebbero essere omogenee".


Il lavoro di Mogherini. Da Mattarella sono arrivati ringraziamenti alla responsabile della Politica Estera Ue Federica Mogherini in quanto una degli artefici degli accordi di Vienna sull'Iran definiti "una storica intesa". Ma, ha sottolineato il presidente, "ora le intese devono essere ulteriormente implementate". Domani attesa per il discorso di chiusura del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Tiziano Rugi