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Mastrofra': una semplice storia di bellezza, tra arte e solidarietà, nella terra di Alcinoo e Nausicaa
CATANZARO, 02 NOV - Il catanzarese Francesco Coppoletta, in arte Mastrofrà, è uno degli artisti più versatili e talentuosi del capoluogo calabrese, un personaggio eclettico, come si evince dai soggetti e dai tratti decisi e imprevedibili delle sue tele, ma anche un uomo di rara generosità, orientato al bello e al mutuo soccorso.
Insomma un gentiluomo d'altri tempi con l'animo d'artista e un cuore spiegato verso il prossimo. Merce rara in questo tempo!
Mastrofrà è un artista fecondo, ma prim'ancora un uomo umile, che ha saputo sublimare questa dote in un messaggio artistico e umano di alto spessore.
L'anima è lo scrigno dell'essere e l'arte non è altro che l'espressione più diretta, iconografica, dello stato d'animo e dell'impronta trascendentale che ciascuno di noi presenta impressa nel cuore.
Mastrofrà, con le sue madonne, i suoi scorci di Sellia, il suo paese d'origine, e di Catanzaro Vecchia, è da quarant'anni testimone di bellezza, nonché uno tra gli ''sponsor'' più efficaci del comprensorio.
Nei suoi quadri appassionati rivive il volto più verace della nostra terra, fotografando con eccezionale realismo scenico spaccati di quotidianità semplici e laboriosi:
vicoli, fontane, pacchiane, piazze, antichi porticati consumati dal tempo, il fluire di una vita cadenzata dai ritmi naturali e stagionali.
La poesia si fa pittura in semplicità e la tela è la genuina testimone di questo miracolo d'amore, di questa eccelsa calabresita' che trasuda dalle sapienti mani dell'artista, in una ricerca pittorica sorprendente e che si rinnova sempre: mai banale e mai scontata, sia pur orientata all'esaltazione della bellezza e della storia del nostro territorio.
Mastrofrà, con i suoi colori ad olio e le sue tempere, sa spaziare come pochi dal discreto mistero di un volto segnato dal tempo alle suggestioni storiche di paesaggi calabri senza tempo.
Un inciso a parte meritano i suoi celebri “falsi d’autore” e la ricerca, dal piglio mitologico, avviata negli ultimi anni in collaborazione con la Rete Museale Regionale e l'Odissea Museum, il primo museo italiano ed europeo dedicato al viaggio di Ulisse tra Magna Graecia e Trinacria.
Mastrofrà negli ultimi anni della sua straordinaria carriera ha saputo reinventarsi e rinnovarsi, dirigendo il suo sguardo verso l’antichità e verso le più entusiasmanti leggende omeriche che vedono proprio nella provincia di Catanzaro (il regno dei Feaci) e nella Calabria, il fulcro geografico e storico della loro evocativa magia.
I quadri di Mastrofrà, in omaggio ai più grandi maestri della storia che si lasciarono sorprendere e vincere dal fascino di Odisseo, rappresentano un vero e proprio racconto sospeso tra storia e leggenda, una storia capace di annullare il fluire degli anni e di oltrepassare i secoli.
Le riproduzioni delle più celebri opere conservate nei maggiori musei del mondo, tutte dedicate al mito omerico, hanno entusiasmato migliaia di visitatori, da Catanzaro a Tropea, da Palermo a Vibo Valentia.
Ciò grazie al loro potere di suscitare emozioni e rievocare atmosfere che parlano il linguaggio dei nostri avi e ne raccontano i segreti più alti e nobili.
La cifra distintiva della sua arte, come si apprende dalle vive parole dell'artista, è un messaggio semplice e potente, rivolto soprattutto alle nuove generazioni.
Spiega Mastrofa': ''la gratificazione più grande del mio quotidiano lavoro non è di certo quella economica, ma consiste essenzialmente nel contribuire a creare un clima di fiaba, cioè un immaginario onirico, legato alla quotidianità sia pur immerso in altre epoche, accompagnando il visitatore, e specie i numerosi studenti che in questi anni sono accorsi dalla Calabria (e da altre regioni limitrofe), ad entrare in una nuova dimensione, scorgendo gradualmente la bellezza dei nostri tesori, la bellezza che da secoli accompagna i nostri panorami, i nostri borghi, i nostri miti e i volti, unici, di uomini e donne di Calabria.
Anch'io ho finito, col tempo, per cedere al fascino di Ulisse ed al suo profondo e mitico legame con il territorio catanzarese''.
Quella di Mastrofrà è dunque una scuola di bellezza, una pedagogia potente che parte dall'immagine per arrivare alla concretezza di una vita spesa per il Prossimo, in un tempo dove il prossimo sembra non interessare più a nessuno, all'interno di una società-gabbia uniformata esclusivamente al culto della personalità e del denaro.
Mastrofrà anche in questo ci sorprende, con la capacità di tradurre il suo amore per la pittura e per il suo territorio, nell'amore per gli ultimi: non sono un mistero ormai per nessuno i suoi slanci di prodigalita', concretizzatisi nel tempo in reali adozioni di ragazzi svantaggiati e nel sostegno economico concreto verso gli ultimi, con atti di rara umanità.
Mastrofrà è tutto questo! E come recita l'antico detto: chi trova un amico trova un tesoro.
Credo che anche i compagni di Ulisse oggi sarebbero stati d'accordo nel ricercare in questa storia, e nel suo protagonista, il reale e misterioso tesoro di capitan Ulisse: eroe che da queste parti era di casa. Un inestimabile tesoro di valori umani da custodire e tramandare, nella terra dell'ospitalità, nella terra di Alcinoo e Nausicaa.
(Sergio Basile - Rete Museale Regionale)