Massa, lite per l'eredità di Villa Massoni: uccide il fratello investendolo
Cronaca Toscana

Massa, lite per l'eredità di Villa Massoni: uccide il fratello investendolo

giovedì 2 novembre, 2017

MASSA, 2 NOVEMBRE - Due fratelli, marchesi per blasone e medici nella vita reale. Una villa, la storica Villa Massoni, a Massa. Nel pomeriggio, dopo un litigio furibondo, Marco Alberto Mario Casonato, 63 anni, medico psichiatra e professore di criminologia in Germania, alla guida di un furgone Fiat Fiorino ha investito il fratello Piero Alessandro, 59 anni, medico a Pistoia, uccidendolo sul colpo. I due erano comproprietari della villa. [MORE]

È una storia di avidità e vendetta, quella che si è consumata ieri alle 16:30 a Villa Massoni, storica dimora seicentesca alle porte di Massa, uno dei monumenti più belli della Toscana del nord. I proprietari dell’immobile (decine di stanze, un parco straordinario, statue, alcove segrete, giochi d’acqua) erano stati rinviati a giudizio per danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale, come previsto dell’articolo 733 del codice penale. Il processo a carico dei due fratelli era iniziato il 4 ottobre scorso e la villa era stata sequestrata. Poi il tribunale aveva deciso di affidarla a uno dei proprietari e aveva scelto come curatore Marco.

Da anni i due fratelli, molto conosciuti a Massa, avevano pareri discordanti sul futuro di quella dimora, una volta appartenuta alla potente famiglia dei Cybo-Malaspina e che i loro antenati avevano acquisito per diritto ereditario negli anni venti. “I marchesi non litigavano mai per questioni di eredità — racconta una conoscente — ma per divergenze sul futuro di Villa Massoni”. Marco avrebbe voluto iniziare lavori di ristrutturazione, anche per salvare l’immobile dalla confisca del tribunale, Piero invece pare non volesse sentirne neppure parlare e voleva vendere.

Marco Casonato avrebbe già tentato in passato di investire con l’auto suo fratello, mentre Piero una decina di anni fa era stato denunciato per possesso illegale di una mitraglietta Makarov calibro 9, tre pistole, un visore notturno, divise militari, 5.400 munizioni e due parrucche. Marco Casonato è passato con il furgoncino più volte sul corpo del fratello, per poi fuggire a bordo del Fiorino. Si è fermato poco dopo a un McDonalds e ha telefonato ai carabinieri: “Venitemi a prendere, ho ucciso mio fratello”. In nottata ha reso piena confessione ed è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario.

Claudio Canzone

Fonte foto: ilsecoloxix.it


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