Politica
Marra si, Raggi no: condanna all’ex braccio destro della sindaca
Chi sa cosa si dicevano nelle riunioni segretissime Raffaele Marra, Salvatore Romeo e la sindaca Raggi. L’ex capo di gabinetto Carla Romana Ranierei non lo sa, non lo sa perché non era invitata, non era invitata perché non faceva parte dell’inner circle della sindaca che delegava ogni richiesta di Ranieri ai fedelissimi Marra e Romeo.
Parallelamente la sentenza emessa oggi vede coinvolti Marra e l’imobiliarista Sergio Scappellini, in una vicenda che riguarda l’emissione di assegni circolari da 367 mila euro da parte dell’ultimo intestati alla moglie di Marra che, evidentemente, all’appartamento in via dei Prati Fiscali acquistato con gli assegni, nella Roma “bene”, ci teneva proprio tanto. In cambio Scappellini avrebbe ricevuto, fonte le intercettazioni delle telefonate tra Marra e la segretaria dell’immobiliarista, la messa “a disposizione” delle sue funzioni di pubblico ufficiale.
Il fedele rampollo, scuderia Raggi, è stato così condannato a 3 anni di reclusione.
Sembra che l’opinione pubblica si sia già dimenticata di come sia stato nominato Renato Marra fratello dell’apostrofato Rasputin e di come Virgina Raggi per difendere il fedele alleato, la faccia e la carica sia stata imputata e poi assolta per aver dichiarato il falso alla responsabile dell’Anticorruzione del Campidoglio (assolta, da ricordare,perché,dal punto di vista legale il fatto non costituisce reato e non perché, dal punto di vista etico, non sia effettivamente accaduto).
Ludovica Marra