Politica
Maroni, «Lombardia in prima linea contro violenza alle donne». Istituito Tavolo permanente
MILANO, 26 NOVEMBRE 2013 – Giornata di riflessione e di manifestazione in tutta Italia in concomitanza della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. E, la Lombardia non poteva non poteva non essere in prima linea visto che, come ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo ad un talk show “Le donne in testa. La violenza alle spalle”: «La realtà della Lombardia è di una complessità tale che richiede un costante monitoraggio delle situazioni di rischio».
Maroni, si è poi soffermato sul Tavolo di contrasto alla violenza fisica e psicologica contro le donne, sancito da una legge della Regione Lombardia (11/2012), il quale si è insediato ieri sotto la presidenza dell'assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità, Paola Bulbarelli. In particolare, il Tavolo permanente è composto da 24 membri, 12 dei quali rappresentano le Istituzioni (sistema sanitario, Questura, Tribunale, Enti territoriali, Istituto scolastico regionale) e gli altri 12 (uno per provincia) il sistema associativo. [MORE]
Come ha puntualizzato la Bulbarelli: «Non poteva certo esserci data più significativa di oggi per insediare il Tavolo. In tutto il mondo oggi si ricorda che la violenza contro le donne costituisce una violazione dei diritti umani, un attacco alla inviolabilità, alla dignità e alla libertà della persona». Inoltre, l'assessore ha auspicato che l’istituzione del Tavolo riesca «a portare avanti fatti concreti e che questo favorisca la realizzazione di nuovi Centri antiviolenza. In Lombardia sono solo 16 quando l'Europa ci dice che dovremmo averne 200. Dobbiamo dunque concretizzare il più velocemente possibile le volontà territoriali. In questa sede dovranno emergere le istanze e le richieste del territorio».
A tal riguardo, Maroni ha evidenziato: «Il Tavolo serve proprio a questo-: a tenere monitorata la situazione e ad avanzare proposte. È il nostro metodo, lo stesso applicato anche in altri campi: capire dal territorio quali siano le criticita', le richieste e le proposte. Come Regione dobbiamo capire cosa possiamo fare, a partire dai centri anti violenza, che in Lombardia sono 16, ma dovrebbero essere dieci volte tanto. Non tutto però è di nostra competenza, quindi è davvero molto importante la collaborazione fra Istituzioni, a partire dalla questura e dalle forze dell'ordine».
Infine, il governatore ha concluso sottolineando che« il contrasto alla violenza sulle donne passa anche ''attraverso il piano culturale. Noi ci impegniamo anche nel far passare nella società, a scuola, ovunque, il messaggio del rispetto della dignità umana. Qualsiasi problema deve essere risolto con il dialogo e non con la violenza. La violenza, sia fisica che psicologica è sempre e comunque inaccettabile».
[Fonte: Asca. Foto: ogginotizie.it]
Rosy Merola