Marò, via alla battaglia legale al Tribunale del mare di Amburgo. L'ambasciatore: "India aggressiva"
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AMBURGO, 10 AGOSTO 2015 - Si annuncia durissima la battaglia legale tra l'Italia e l'India sul caso dei Marò che oggi approda al Tribunale internazionale sul diritto del mare di Amburgo. L'India è si dimostrata "aggressiva", ma noi "siamo estremamente determinati a far valere le nostre ragioni", ha detto l'ambasciatore d'Italia all'Aja, Francesco Azzarello, che guida la delegazione italiana davanti alla Corte, alla vigilia della prima udienza sulle richieste di Roma di "misure cautelari urgenti" a tutela dei due Fucilieri di Marina, da oltre tre anni trattenuti dalla giustizia indiana con l'accusa di aver ucciso due pescatori indiani mentre erano in missione anti-pirateria. [MORE]
L'Italia ha attivato il 26 giugno scorso la procedura di arbitrato internazionale. In attesa dell'iter di costituzione della Corte arbitrale, il 21 luglio l'Italia ha chiesto al Tribunale Internazionale del Diritto del Mare di Amburgo che Latore possa restare in Italia e Girone possa farvi rientro. Diverse le richieste italiane: che Salvatore Girone possa rientrare in Italia, che Massimiliano Latorre - attualmente in convalescenza a casa dopo il malore accusato in india - possa restarvi per tutto il tempo del procedimento arbitrale, che l'India cessi di esercitare qualunque tipo di giurisdizione sul caso, risalente ormai al febbraio del 2012.
Girone è "ostaggio" dell'India, mentre la salute di Latorre è "a rischio, se fosse costretto a tornarvi". E' quanto si legge nelle 'Richieste di misure provvisorie' avanzate dall'Italia al Tribunale di Amburgo, pubblicate sul sito dello stesso Itlos. Delhi "viola i diritti fondamentali" dei marò e dell'Italia, prosegue il documento. "Definire Girone un ostaggio è inappropriato e offensivo", a Delhi "gode di una vita confortevole". E "la salute di Latorre potrebbe migliorare nei prossimi mesi" consentendogli di tornare a Delhi. Così l'India respinge le richieste "urgenti" dell'Italia di liberare i marò nelle 'Osservazioni scritte' all'Itlos pubblicate oggi.
Prima di arrivare al ricorso alla giustizia internazionale, "l'Italia ha tentato in tutti i modi, attivando canali informali e formali, in più direzioni, di trovare una soluzione concordata con l'India. La mancata intesa ha costretto il governo ad attivare a fine giugno scorso una procedura arbitrale internazionale", ha aggiunto l'ambasciatore ripercorrendo le ultime tappe della vicenda. "Poche settimane dopo ci siamo rivolti all'Itlos, chiedendo con procedura di urgenza, in attesa che l'arbitrato si concluda, che i diritti dell'Italia non vengano pregiudicati da esercizi giurisdizionali indiani, nonché il rientro di Salvatore Girone e la permanenza di Massimiliano Latorre in Italia".
La posizione italiana alla base delle richieste all'Itlos, che oggi e martedì Azzarello illustrerà in aula, è che "il governo ha sempre, sin dal momento dell'incidente, rivendicato l'esclusiva competenza giuridica italiana, trattandosi di nave battente la nostra bandiera per fatti accaduti in acque internazionali". Per quanto riguarda i due Marò, inoltre, il governo ha sempre sostenuto che, poiché essi svolgevano funzioni ufficiali, devono godere della relativa immunità". Dal canto suo l'India si oppone, rivendicando che "la territorialità del reato commesso" (a 20,5 miglia della costa in "acque contigue") e contestando lo stesso ricorso dell'Italia alla procedura arbitrale internazionale.
La decisione del Tribunale non arriverà prima di due-tre settimane, ma intanto ci si aspetta una dura battaglia in punta di diritto. "L'Italia ha un collegio di difesa di grandissima levatura ed esperienza", ha sottolineato ancora Azzarello, che in aula cederà la parola al capo del team legale, l'avvocato britannico di origini italiane Daniel Bethlehem, ex capo del servizio giuridico del Foreign Office. "Gli avvocati fra i quali diversi italiani - ha concluso l'ambasciatore che in queste ore ad Amburgo ha lavorato con i legali alle ultime limature della strategia - hanno fatto un lavoro preparatorio encomiabile".
Anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha manifestato la sua vicinanza ai due militari via Twitter: "Oggi la prima udienza al Tribunale internazionale di Amburgo. l'Italia è unita con i fucilieri Girone e Latorre".
Tiziano Rugi