Cronaca

Marò, Renzi incontra le mogli. La destra indiana all'attacco: troppe concessioni all'Italia

ROMA, 25 FEBBRAIO 2014 - Questa mattina, prima di recarsi in aula alla Camera per il voto di fiducia, Matteo Renzi ha incontrato Vania Ardito e Paola Moschetti, rispettivamente la moglie e la compagna di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, ovvero i due marò italiani imprigionati in India.

Un incontro di breve durata ma che dimostra ulteriormente come la volontà del Sindaco di Firenze, una volta alla guida del governo, sia quella di non perdere ulteriore tempo al fine di risolvere la delicata vicenda.

Già ieri, durante il suo discorso al Senato, Matteo Renzi si era espresso in tal senso: «Ho chiamato i marò in India – aveva dichiarato il segretario del Pd – coinvolti in una assurda vicenda per la quale garantisco un assoluto impegno del governo». Messaggio ribadito quest’oggi anche alla Camera: «il senso dell’onore dei fucilieri di Marina trattenuti in India – ha detto Renzi – richiede da parte del nostro governo un identico senso dell’onore che non mancherà nel tentativo di risolvere rapidamente la vicenda».

Oltre al premier incaricato Renzi, Vania Ardito e Paola Moschetti hanno incontrato anche i neo ministri degli Esteri e della Difesa, rispettivamente Federica Mogherini e Roberta Pinotti. Al termine dell’incontro, i due ministri, in una nota congiunta, hanno confermato: «la determinazione di tutto il Governo a fare tutto il possibile per riportare in Italia i due Fucilieri di Marina».

D'altra parte, anche le compagne di vita dei due marò, che si apprestano a partire per l’India, hanno espresso la loro «soddisfazione per il pieno, immediato coinvolgimento del governo nella gestione di questa delicata fase, ed hanno auspicato da parte di chi rappresenta le istituzioni, e le ha rappresentate in questi anni, un atteggiamento di responsabilità ed un messaggio forte e univoco volto non a sterili controproducenti polemiche, ma unicamente alla soluzione positiva della vicenda».[MORE]

Tutto ciò all’indomani dell’importante decisione da parte della Corte Suprema Indiana di non applicare contro i due marò il “Sua Act”, la legge antipirateria che farebbe rischiare loro la pena di morte. Decisione questa che in India ha suscitato le forti critiche delle forze politiche di destra. Secondo il leader Ravishankar Prasad «è difficile per l’India resistere alle pressioni dell’Italia. Questo è un caso in cui sono stati uccisi due pescatori e il governo cerca adesso di favorire i due assassini. È un fatto da biasimare – ha concluso Prasad – e chiediamo al governo spiegazioni». Dello stesso parere l’ex segretario del ministero degli Interni indiano, R. K. Singh, il quale aveva deciso di applicare il Sua Act contro i due marò, che ha parlato di «esagerata generosità» da parte dell’attuale governo indiano.

(Immagine da tg24.sky.it)

Giovanni Maria Elia