Cronaca
Marò, proiettili usati per sparare ai pescatori incompatibili con quelli di Latorre e Girone
BARI, 11 SETTEMBRE 2015 – I proiettili ritrovati nel corpo dei pescatori indiani in seguito all’autopsia non sarebbero quelli dati in dotazione dalla Nato. Pertanto, i colpi sparati non sarebbero provenuti dalle armi di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri di marina italiani.
La notizia arriva dai documenti inviati al Tribunale di Amburgo e emessi da New Delhi nell’ambito dell'arbitrato internazionale tra India e Italia. La vicenda è stata seguita da Quotidiano.net, che ha riportato alcuni stralci delle prove. Secondo quanto si legge negli atti, la dimensione dei proiettili ritrovati su corpo delle vittime sarebbe molto più grande rispetto a quelli comunemente usati dagli stessi marò.
“Questa ulteriore rivelazione dimostra con ancora più vigore quanto tutta questa macchinazione sulla colpevolezza dei due marò sia stata pretestuosa, strumentalizzata per fini politici e sia stata lasciata passare incomprensibilmente dal governo Letta e Renzi dopo quella disastrosa decisione di rimandare i due fucilieri in India il 22 marzo”, ha dichiarato Giulio Terzi, diplomatico ed ex ministro degli Esteri. [MORE]
“Si tratta di un fatto importantissimo”, ha detto ancora Terzi, “che dimostra come per tre anni l'India abbia tenuto nascosto un documento richiesto più volte dall'Italia contravvenendo a tutte le norme sulla cooperazione giudiziaria. Ma il fatto ancora più importante è che il documento è diventato pubblico solo grazie al Tribunale di Amburgo che lo ha concesso legittimamente, in base alla legge sulla trasparenza, mentre l'India non ha dato seguito alle rogatorie che io stesso e gli altri colleghi di governo avevamo fatto verso l'India affinché mandassero alla magistratura italiana tutte le prove raccolte e le analisi e gli accertamenti fatti su questo caso”.
(foto:primocanale.it)
Sara Svolacchia