Estero
Marò: Corte Suprema indiana sospende i procedimenti. Nuova udienza il 16 gennaio 2016
NEW DELHI, 26 AGOSTO 2015 - La Corte suprema indiana ha sospeso oggi tutti i procedimenti giudiziari riguardanti i marò «fino a nuovo ordine». La decisione è stata presa a seguito dell'ordinanza emessa il 24 agosto dal Tribunale del Mare di Amburgo sul caso dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre ritenuti responsabili dell’uccisione di due pescatori al largo delle coste indiane dello Stato del Kerala nel febbraio del 2012. La Corte Suprema ha poi fissato - per fare il punto della situazione - una nuova udienza il 13 gennaio 2016, due giorni prima cioè della scadenza del nuovo permesso di sei mesi di permanenza in Italia concesso a Massimiliano Latorre. A chiedere l’arbitrato internazionale era stata l’Italia dopo il fallimento dei negoziati con l’India. [MORE]
I giudici della Corte hanno anche respinto l'iniziativa di un avvocato di far calendarizzare una petizione - firmata da famigliari di uno dei pescatori deceduti - per la reintroduzione nel processo della legge antiterrorismo Sua Act. In un clima disteso, e di sostanziale consenso fra il team di legali dei fucilieri di Marina e del governo indiano, i tre giudici della Corte hanno ricevuto una dettagliata informativa di quanto avvenuto ad Amburgo il 24 agosto scorso e dell'ordinanza adottata a maggioranza dall'Itlos in cui si chiede a India e Italia di «sospendere ogni iniziativa giudiziaria e di non intraprenderne di nuove».
Al termine della discussione il presidente Dave ha quindi dettato un'ordinanza in cui si «sospendono tutti i procedimenti fino a nuovo ordine». Ad una domanda di un giornalista, il procuratore Narasimha ha confermato che «la situazione resta ora congelata», e che le disposizioni esistenti nei riguardi dei due fucilieri di Marina «restano le stesse».
«L'Italia ha preso atto della decisione assunta oggi dalla Corte Suprema dell'India di sospendere i procedimenti giudiziari relativi ai fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone», ha commentato l'Agente del governo italiano, Francesco Azzarello. «Tale decisione - precisa - è coerente con l'ordinanza del Tribunale Internazionale del Diritto del Mare di Amburgo, che in tale senso si era espresso accogliendo la richiesta dell'Italia».
Il prossimo appuntamento previsto nella lunga saga giudiziaria che ora si profila - in attesa che la Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja pronunci il suo verdetto - è previsto per il 24 settembre, quando l'Italia e l'India dovranno presentare «un rapporto di ottemperanza con le misure previste» in seguito verdetto del Tribunale. La decisione della Corte Suprema indiana si inserisce appunto nel solco di questo percorso.
Tiziano Rugi