Roma, Marino presenta il suo libro e sul Pd dice: "Se avessi seguito i loro consigli sarei in cella"
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Roma, Marino presenta il suo libro e sul Pd dice: "Se avessi seguito i loro consigli sarei in cella"

mercoledì 30 marzo, 2016

ROMA, 30 MARZO 2016 – L’ex sindaco di Roma di Ignazio Marino ha presentato il suo libro "Un marziano a Roma" presso la sede della Stampa estera. Durante la presentazione Marino ha ripercorso i poco più di due anni del suo mandato non risparmiando attacchi al Partito democratico sul quale ha detto: «Se avessi seguito tutti i consigli del Pd forse mi avrebbero messo in cella di isolamento». Poi su Renzi: «Roma bisognava sganciarla dalle lobby, mentre Renzi preferisce sedersi a tavola con le lobby. Avevo grandi aspettative nei suoi confronti nel momento in cui lui aveva un ruolo politico nazionale. Pronunciava parole in cui mi riconoscevo, come quelle sulle liberalizzazioni delle aziende che al Comune non servivano o sulle scelte delle persone da fare sulla base dei curricula. Da quella affermazioni siamo passati alle scelte dei direttori Rai e delle reti. Se l'avesse fatto Berlusconi molti giornali si sarebbero ribellati». [MORE]

Immediata la replica dei dem. Ernesto Carbone, esponente della segreteria Pd, ha detto: «Un sindaco che sa fare il suo lavoro, parla coi fatti. Un sindaco che non è capace, fa la vittima. Roma ha già pagato un prezzo troppo alto per le chiacchiere di Marino. Non lo inseguiremo nei suoi deliri se ha qualcosa di interessante da dire sotto il profilo giudiziario, vada in tribunale. Il resto è solo il meschino addio di un uomo che si è mostrato incapace di governare la capitale d'Italia».

«Da Marino oggi solo tanto livore e parole offensive nei confronti del nostro partito», ha invece dichiarato il vicesegretario del Partito Democratico, Lorenzo Guerini, minacciando querele.

Il "marziano di Roma"

Parlando del libro Marino ha detto: «Raccogliere dati, studiarli e archiviarli fa parte dei compiti di un professionista. Il libro è un'analisi per capire il perché abbiamo tante difficoltà nei trasporti, perché si è permesso che si costruisse in luoghi senza strade e asili, del come si sia arrivati a un tale debito nel 2008. E perché tutto questo deve essere fermato». «Non è una resa dei conti – ha proseguito - è un libro che ho iniziato a scrivere a metà mandato in cui spiegavo come mi ero concentrato inizialmente sul risanamento dei conti e nella seconda parte del mandato avremmo di nuovo investito. Purtroppo il governo Renzi, nel momento in cui avevo terminato l'opera di risanamento economico, ha ordinato ai consiglieri del Pd di dimettersi. Il capo del governo ha preferito riallacciare il rapporto con le lobby».

Marino ha commentato anche le parole del Papa dopo le polemiche del viaggio a Filadelfia. «Sia chiaro, Marino non l'ho invitato io», aveva detto Papa Francesco ai giornalisti in aereo di rientro dagli Usa. L’ex sindaco della capitale in merito ha spiegato: «Ho avuto una piacevole conversazione con Papa Francesco durante la quale ho ripercorso in termini severi la mia visione dei fatti. Non va attribuito a lui ciò che va attribuito a Renzi e al Pd anche se alcuni hanno voluto interpretare le sue parole come un via libera contro Marino per potersi liberare di questa figura scomoda. L'incontro si è tenuto a febbraio. Abbiamo stabilito che avrei raccontato gli incontri avuti con lui e che lui avrebbe letto il testo prima della pubblicazione».

Poi la questione Mafia Capitale: «Quando iniziò la vicenda nel dicembre 2014, ed era evidente che né io né la mia Giunta avevamo nulla a che fare con quel mondo, l'allora vicesindaco Luigi Nieri mi disse 'perché non ti dimetti adesso, verrai rieletto a furor di popolo nella primavera 2015'. Io ho ragionato come avrei fatto in sala operatoria: ero vicinissimo a chiudere per la prima volta il bilancio preventivo del 2015 entro il 2014 e dovevo buttare la città in una campagna elettorale solo perché io ne avrei avuto un grande vantaggio? Ho scelto di chiudere il bilancio 2015 entro il dicembre 2014».

Inoltre, parlando del suo successore, il commissario starordinario Francesco Paolo Tronca, l’ex primo cittadino di Roma ha detto: «E' stato indicato monocraticamente da un capo del governo non eletto dal popolo. Non posso giudicarlo, le azioni del prefetto sono riconducibili al governo, è semplicemente un esecutore».

Infine Marino non ha risposto alle domande sul suo futuro e sulla sua eventuale ricandidatura alle prossime elezioni di Roma, in programma a giugno. «Non è questa la sede per annunci e io non faccio nessun balletto. Non ho detto sì né ho detto no –ha spiegato- Non è l'argomento del giorno, ma il lavoro va certamente completato in questa città. Non ci sono unti dal Signore, ma spero ci possano essere candidati di statura molto più elevata di quelli che si sono presentati fino ad ora».

[foto: panorama.it]

Antonella Sica
 


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