Cronaca

Mare, il mistero della Bandiera Blu

Ogni anno, quando si avvicina la stagione estiva, sentiamo parlare dell’assegnazione della “Bandiera Blu”. Il più delle volte ci si stupisce di come regioni che hanno rinomati siti balneari e acque trasparenti e limpide si vedano assegnate pochissime bandierine blu . Al contrario ci si meraviglia del fatto che regioni insospettabili possano avere riconoscimenti ben più numerosi.
Prima di stupirsi bisognerebbe sapere che cosa è la “Bandiera Blu” e quali sono i criteri di assegnazione.[MORE]
Bandiera blu è un programma istituito nel 1987 per la certificazione della qualità ambientale delle località rivierasche e per spingere i comuni ad un turismo sostenibile dal punto di vista ambientale.
Il programma è condotto da un’ organizzazione non governativa e no profit, la “Foundation for Environmental Education” (FEE), in 41 paesi in tutto il mondo.

Innanzitutto per partecipare all’assegnazione del “titolo” i comuni interessati si devono autocandidare e impegnarsi ad avere e a mantenere i criteri per partecipare al programma.
Questo potrebbe essere già una risposta alla meraviglia iniziale, ci sono regioni in Italia che per anni hanno restituito fondi alla comunità europea perché non avevano progetti per spenderli, figuriamoci se decidono di impegnarsi per la bandiera blu.

Il questionario per candidarsi prevede 12 sezioni:

1. Notizie di carattere generale
2. Certificazione Ambientale
3. Qualità delle acque di balneazione
4. Depurazione delle acque reflue
5. Gestione dei rifiuti
6. Educazione Ambientale ed Informazione
7. Iniziative Ambientali
8. Turismo
9. La Spiaggia
10. Lo stabilimento balneare
11. Pesca professionale
12. Adempimenti
I criteri imperativi per poter aspirare alla “certificazione blu” sono quattro:
Qualità delle acque

1. Conformità con i valori previsti dalla Direttiva Europea sulle Acque di Balneazione, relativamente a: Coliformi totali, Coliformi fecali e Streptococchi fecali
2. Nessuna discarica urbana o industriale deve essere presente in prossimità della spiaggia
3. Monitoraggio della barriera corallina in prossimità della spiaggia (i - Caraibi, Sud e Est Africa; CRITERIO NON APPLICABILE PER I PAESI EUROPEI, MAROCCO E CANADA)
4. Conformità alle Direttive Europee sul trattamento delle acque reflue e sulla qualità delle acque di scarico
5. Le alghe e gli altri tipi di vegetazione dovrebbero essere lasciati decomporre sulla spiaggia a meno che non rappresentino un fastidio

Educazione ambientale e informazione

1. Le informazioni relative agli ecosistemi costieri, alle aree naturali e sensibili devono essere affisse
2. Le informazioni sulla qualità delle acque di balneazione devono essere affisse
3. Le informazioni riguardanti la Campagna Bandiera Blu devono essere affisse
4. Il codice di condotta concernente l’area della spiaggia deve essere affisso e le ordinanze balneari devono poter essere disponibili, quando richieste
5. Un minimo di 5 attività di educazione ambientale devono essere proposte ogni anno


Gestione ambientale

1. Un Comitato di Gestione della Spiaggia deve essere istituito e deve farsi carico della creazione di sistemi di gestione ambientale e di regolari audit sui servizi e sulle strutture della spiaggia (i - Caraibi, Marocco, Sud e Est Africa, Sud Pacifico; G - EUROPA E CANADA)
2. La spiaggia e l’area ad essa prospiciente devono trovarsi nelle condizioni di massimo rispetto dei piani regolatori e della legislazione ambientale
3. La spiaggia deve essere pulita
4. Cestini per i rifiuti devono essere disponibili in numero sufficiente sulla spiaggia ed in prossimità di essa e devono essere regolarmente controllati e svuotati
5. Contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti devono essere disponibili sulla spiaggia ed in prossimità di essa (I – EUROPA, SUD E EST AFRICA, CANADA, SUD PACIFICO; g – Marocco e Caraibi)
6. I servizi pubblici sulle spiagge devono essere adeguati e puliti, le acque di scarico devono essere allacciate al sistema fognario o stoccate in contenitori a tenuta stagna da svuotare in maniera appropriata
7. Sulla spiaggia deve essere fatto rispettare il divieto di campeggio, di circolazione con autoveicoli o motoveicoli e deve essere proibito ogni tipo di discarica
8. Deve essere strettamente osservato il divieto di accesso alla spiaggia di cani e di altri animali domestici
9. Le costruzioni e le attrezzature della spiaggia devono essere tenuti in buono stato di conservazione
10. Mezzi di trasporto sostenibili devono essere promossi nell’area circostante la spiaggia


Servizi e sicurezza
 

1. Un numero adeguato di personale, servizi e attrezzature di salvataggio deve essere disponibile
2. L’equipaggiamento di pronto soccorso deve essere disponibile
3. Deve essere prevista la gestione dei diversi modi di utilizzo e fruizione della spiaggia, tale da prevenire conflitti ed incidenti
4. Piani di emergenza per i casi di inquinamento o rischio per la sicurezza ambientale devono essere predisposti
5. L’accesso alla spiaggia deve essere sicuro
6. La spiaggia deve essere pattugliata (G – Sud e Est Africa, Sud Pacifico, Marocco; CRITERIO NON APPLICABILE PER I PAESI EUROPEI E CANADA)
7. Una fonte di acqua potabile deve essere disponibile sulla spiaggia
8. Almeno una spiaggia Bandiera Blu per ogni Comune deve avere un accesso e dei servizi per disabili
9. Una mappa nella quale siano indicati i differenti servizi presenti sulla spiaggia deve essere affissa
Forse i dubbi iniziali si dipanano?

Classifica

In ogni caso è andata bene per l’Italia nel 2010. Ben 231 spiagge blu, 4 in più rispetto al 2009, che rappresentano 117 comuni.
Al comando delle regioni più “bandierate” è la Liguria con 17 comuni, in compagnia della Toscana e le Marche con 16, la Campania con 12.
La bassa classifica vede protagoniste insospettabili o quasi, visti i criteri esposti prima, Calabria e Sicilia con 4 località, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, ma soprattutto la Sardegna con 2, Molise e Basilicata con 1 località.

Buon bagno a tutti nelle acque “blu”.
 

Elenco spiaggie 2010