Cronaca

Marco Pannella, già otto giorni di sciopero

ROMA, 19 DICEMBRE 2012 – Sono passati ormai otto giorni da quando il leader radicale ha iniziato il suo sciopero della fame e della sete e non intende smettere.

Marco Pannella, di ottantadue anni, è ricoverato in un clinica privata vicino a Parioli, nel quartiere di Roma, si rifiuta di mangiare e di bere, tranne per alcune caramelle e mandarini. I medici e gli operatori sono disperati ‹‹ così mette a rischio la sua vita›› ma a lui non importa, se questo servisse a portare veramente alla luce la triste condizione delle carceri, ad ottenere l’amnistia – la rinuncia da parte dello Stato a perseguire taluni reati – e il diritto al voto per i detenuti. 

L’amnistia è in realtà un “tampone” temporaneo della condizione carceraria, ce lo dicono anche dall’Europa, dove la situazione carceri è misurata in larga scala e si confronta anche con altri Paesi, è necessario, in verità, un vero e proprio cambio di rotta e di analisi della condizione e, nel caso italiano, un effettivo smaltimento delle pratiche sulle sentenze definitive ( probabilmente la principale anomalia del nostro Paese), quindi un’ effettiva analisi della condizione e delle motivazioni di detenzione. [MORE]

Ma Pannella vuole questo ed è per questo che nel nuovo sciopero ha scelto anche di non bere ed è lo stesso motivo per il quale Mario Monti si è recato a fargli visita. Si sono abbracciati e hanno aperto un dialogo sull’amnistia e la giustizia, ‹‹ non è poco ›› commenta Pannella, che per rendere felice il premier ha mangiato due mandarini ma niente di più.

I medici e le infermiere gli somministrano farmaci endovena e gli consentono di fumare il sigaro, ma sono sicuri che questa situazione lo porterà ad un deperimento totale (ora pesa a mala pena 72 kg) ma lui, in un’intervista di “Repubblica”, ha commentato che la fame gli allunga la vita, ‹‹ è un’arma di vita›› dice e cerca di emulare Gandhi.

Erica Benedettelli

(Marco Pannella e Mario Monti   fonte:skytg24.it)