Cronaca

Marcellinara. Richiesta al Presidente Sergio Mattarella concessione del titolo onorifico di “Città”

Approvata in Consiglio Comunale la richiesta al Presidente della Repubblica per la concessione a Marcellinara del titolo onorifico di Città
Il Sindaco Vittorio Scerbo: “Rappresenterebbe il giusto riconoscimento alla storia ed alla cultura della nostra comunità che ha saputo crescere, negli anni, a livello, sociale, economico e produttivo”

MARCELLINARA 22 MAG - Il Consiglio Comunale di Marcellinara ha approvato, all’unanimità, nell’ultima seduta del 18 maggio scorso, la relazione per inoltrare la richiesta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di concessione del titolo onorifico di “Città”.

Il titolo di “Città”, infatti, viene concesso con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministero dell’Interno, ai comuni noti per ricordi, aspetti storici e culturali e per l’attuale importanza.

“Rappresenterebbe il giusto riconoscimento – ha dichiarato il Sindaco di Marcellinara Vittorio Scerbo – alla storia ed alla cultura della nostra comunità che ha saputo crescere, negli anni, a livello sociale, economico e produttivo, con spiccato dinamismo e capacità. Il patrimonio paesaggistico, l’identità culturale, le tradizioni religiose che possediamo definiscono una realtà che affonda le sue radici in tempi lontanissimi, con uno sguardo rivolto sempre all’innovazione ed al futuro, avendo colto in anticipo i segni del tempo e dei cambiamenti in atto nella società”.

Il Comune di Marcellinara, così come evidenziato nei lavori del Consiglio Comunale, ha tutti i requisiti, per la sua rilevanza storica e sociale per ambire all’ottenimento di tale titolo.

Veniamo già ad un aspetto storico importante. Prima del riconoscimento ufficiale dello stemma civico, avvenuto nel 2017, con Decreto del Presidente della Repubblica, Marcellinara riportava la scritta “Università”, derivata dalla parola latina “Universitas”, risalente alla metà del 1400 quando Alfonso I d’Aragona elevò queste terre a feudo, concedendole a Niccolò Sanseverino. Già in quella definizione di “universitas” è possibile ritrovare il senso della richiesta odierna: Marcellinara per la sua importanza potè fregiarsi del titolo di Università, godendo dei privilegi derivanti dalla propria autonomia di governo. L’Istmo di Marcellinara è il luogo dove (3500 anni fa circa) è nato il nome “Italia” poi estesosi, nel corso dei secoli, a tutto lo stivale: la culla quindi della “Prima Italia”.

Il borgo ha origini antichissime e sulla sua nascita sono state formulate tante ipotesi.

Il toponimo, che in documenti del Cinquecento compare nella forma “Marcinari”, non ha, infatti, un’etimologia certa: riportato da alcuni studiosi a un “mercenaria”, (da “merce”), inteso nel senso di ‘luogo in cui si svolge un mercato”, e le Fiere di Marcellinara hanno una tradizione secolare riconosciuta, viene da altri fatto derivare dal termine calabrese “marcidara o marcillara”, avente il significato di ‘arboscello di mirto’, o dal nome di persona appunto Marcello, in onore e ricordo del vescovo Marcello martirizzato durante le invasioni dei Saraceni, “Marcellus in ara”, ossia Marcello sacrificato sull’altare.

Secondo la tradizione, confermata anche dall’Ordine dei Minimi, San Francesco di Paola avrebbe alloggiato nel Palazzo dei Baroni Sanseverino, al tempo del suo viaggio in Sicilia, e, durante il suo soggiorno, avrebbe predetto che il ramo dei Sanseverino di Marcellinara sarebbe stato l’unico della casata a sopravvivere nei secoli. A conferma della sosta di S. Francesco a Marcellinara vi è un suo ritratto, che gli stessi Sanseverino gli avrebbero fatto allora eseguire, probabilmente da un pittore locale, per conservare un ricordo del suo passaggio. Il ritratto è custodito nel Palazzo baronale ubicato nella piazza principale intitolata al sacerdote-scienziato Francesco Scerbo.

La Chiesa di San Nicola, risalente al 1600,  è sede dell’Arciconfraternita dell’Immacolata, tra le più antiche del circondario. La grande campana della Chiesa è famosa per aver ispirato l’antropologo Ernesto de Martino che coniò appunto il concetto antropologico del “Campanile di Marcellinara”, conosciuto e studiato in tutto il mondo.

L'Arciconfraternita custodisce la Reliquia del Sacro Capello della Vergine, donata dai fedeli messinesi, e custodita nella Chiesa di San Nicola.

Marcellinara venne insignita del riconoscimento di uno de “I 100 Comuni delle Piccola Grande Italia”, nell’ambito dell’evento nazionale organizzato nel 1987 nell'ambito delle celebrazioni per il 40º anniversario della fondazione della Repubblica Italiana, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e realizzato dalla Unioncamere.

Marcellinara, per la sua caratterizzazione geografica si pone in una condizione di assoluto primato nazionale: sulla sella di Marcellinara, infatti, troviamo il punto più stretto dell’Appenino, il punto più stretto d’Italia, con un’uguale distanza tra il Mar Ionio e il Mar Tirreno. Grazie a questa sua posizione, è possibile godere di uno straordinario panorama, potendo scorgere all’orizzonte la sagoma della più alta delle isole Eolie, il vulcano Stromboli, circondato dalle isole più piccole.

Guardando al mito e alla leggenda, lo studioso tedesco Armin Wolf, la individua quale Terra dei Feaci e fa risalire alla foce del fiume Amato, presso i "lavatoi" di Marcellinara, il luogo dell'incontro di Ulisse con Nausicaa.