Maradona ed il gesto dell'ombrello a Equitalia, Fassina: «Gesto miserabile». Brunetta attacca Fazio
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ROMA, 21 OTTOBRE 2013 - Diego Armando Maradona contro Equitalia. Una partita infinita, per la verità stimabile in una mora da oltre 39 milioni di euro che il campione argentino dovrebbe ancora versare alle casse del fisco italiano, che riprende ogni qual volta El Pibe de Oro torna a far visita al Belpaese.[MORE]
E dopo i tanti episodi degli ultimi anni, con orologi di valore ed orecchini di brillanti confiscati, ieri sera questa interminabile sfida si è arricchita di un altro colorito episodio. Ospite alla trasmissione di Fabio Fazio “Che tempo che fa”, dove le polemiche in questo periodo sembrano essere di casa e fioccare come nulla, Maradona ha provato ancora una volta a chiarire la sua posizione: «Non sono mai stato un evasore né ho mai rubato a qualcuno. Non ero io a firmare i contratti – ha spiegato “Dieguito” – ma Coppola e Ferlaino. Loro però possono girare tranquilli per l’Italia, a me invece tolgono pure gli orecchini. C’erano degli sponsor – dice Maradona dinanzi l’attento conduttore Rai – che avrebbero voluto transare il mio debito per ottenere pubblicità ma io voglio andare fino in fondo e sapere la verità».Ed ecco arrivare il momento clou dell’intervista: «Equitalia – continua – venendo da me, si fa pubblicità, invece di lavorare per l’Italia che sta soffrendo. Io non mi nascondo». Solite parole se non fosse che l’argentino le incornicia con uno spontaneo gesto dell’ombrello.
Ma altro che “Mano de Dios”, il fuorionda di Maradona innesca la reazione del viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, che ospite questa mattina di Gianni Minoli su Radio24 ha così commentato: «è un gesto da miserabile e credo che vada perseguito con grande determinazione. Stiamo parlando di quasi 40 milioni di euro e Maradona farebbe bene ad imparare a rispettare le leggi».
Il parere espresso da Fassina dà il via libera alle dichiarazioni di un altro importante esponente politico, quel Renato Brunetta che proprio la settimana scorsa durante la trasmissione di Fazio innescava la polemica sulla pubblicazione dei compensi dei conduttori Rai: «Ho depositato – ha affermato Brunetta – un interrogazione alla commissione di Vigilanza Rai sull’episodio indecente accaduto ieri sera a “Che tempo che fa”, con Maradona impegnato nel gesto dell’ombrello, ed elevato così a testimonial dell’evasione fiscale». Ed ecco la stoccata finale rivolta al conduttore della trasmissione: «Più grave ancora è il comportamento di Fazio».
Sulla vicenda è intervenuto anche il Codacons che con una nota chiede, per istigazione all’evasione fiscale, una sanzione per il giornalista Rai e per la stessa rete: «lo spettacolo a cui ieri hanno assistito i telespettatori – ha affermato il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi, - è particolarmente diseducativo e crediamo sia necessario un intervento dell’autorità per le comunicazioni che deve multare la rete e il conduttore per quanto trasmesso».
Tuttavia prima di lasciare l’Italia alla volta di Dubai, Maradona ha voluto rispondere al viceministro Fassina attraverso il suo avvocato, Angelo Pisani, che ha dichiarato: «il gesto dell’ombrello fatto durante la trasmissione di Fabio Fazio, non voleva essere offensivo ma solo satirico, in risposta all’ennesimo agguato tentato venerdì sera davanti a mia figlia, senza che mi fosse mostrata neanche l’autorizzazione del giudice. Il signor Fassina non faccia come Equitalia che si fa pubblicità con i comunicati stampa usando il nome di Maradona. Non ho paura delle sue minacce e non mi sento un miserabile».
Lo stesso legale ha poi aggiunto come «Contratti pubblicitari milionari, con importanti aziende
di bevande e di articoli sportivi, avrebbero consentito a Maradona di saldare il debito da 40 milioni di euro con Equitalia, ma il Pibe de Oro rifiutò questa strada per evitare di passare, agli occhi dell'opinione pubblica, per un evasore fiscale. Porteremo avanti la vicenda – ha concluso l’avvocato Pisani – anche davanti la Corte europea per i diritti dell'uomo perché in Italia Diego viene usato come capro espiatorio nella lotta all'evasione fiscale».
(Immagine da adnkronos.com)
Giovanni Maria Elia