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Mantova, ricattava i carabinieri per non fare attentati ai treni: fermato 60enne

Antonella Sica
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Mantova, ricattava i carabinieri per non fare attentati ai treni: fermato 60enne
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SUZZARA, 26 DICEMBRE – Un agricoltore di 60 anni, abitante nella Bassa Reggiana ma con aziende nel Mantovano, è stato posto in stato di fermo e portato nel carcere di Mantova in quanto ricattava i carabinieri per non compiere attentati ai treni. L'uomo aveva chiesto 300 mila euro ai militari. [MORE]

Il 60enne è accusato di attentato a impianti di pubblica utilità e alla sicurezza dei trasporti. Aveva infatti messo anche dei blocchi di cemento lungo i binari della ferrovia Suzzara-Parma e un treno li aveva urtati, fortunatamente senza conseguenze.

Secondo quanto si apprende, l’uomo - fermato tra la notte di venerdì e sabato, vigilia di Natale - avrebbe agito per motivi economici e familiari.

La vicenda ha avuto inizio lo scorso 12 dicembre quando i carabinieri di Suzzara hanno trovato una lettera anonima a loro indirizzata nella cassetta delle lettere della loro stazione. La missiva conteneva la richiesta di 300mila euro per non compiere un attentato ai treni. Dopo tre giorni i carabinieri hanno ricevuto una nuova minaccia, tramite una telefonata anonima, che li esortava a consegnare i soldi per evitare la collocazione di blocchi di cemento lungo la linea ferroviaria Suzzara-Parma. Quattro ore dopo la telefonata, l’uomo è passato ai fatti: a Codisotto un treno urta dei blocchi in cemento lasciati sulle rotaie, senza per fortuna provocare danni.
Nei giorni successivi i carabinieri ricevono altre telefonate anonime. Un’altra lettera è stata poi trovata pure nella cabina telefonica della stazione ferroviaria di Luzzara, in provincia di Reggio Emilia.

Dopo dieci giorni di indagini - scattate subito dopo la ricezione della prima lettera - , grazie all'esame delle telecamere attorno a varie cabine utilizzate dall'attentatore, è stato possibile individuare un'auto sospetta. Fondamentale l'apporto alle indagini dei carabinieri di Luzzara.

Le registrazioni delle telefonate anonime sono state fatte sentire ad un parente del proprietario della vettura e la voce è stata riconosciuta come quella dell'agricoltore. Così i militari hanno proceduto a perquisire l’abitazione dell’uomo nel Reggiano. Durante la perquisizione sono stati scoperti una pistola, un fucile e altre lettere anonime pronte per essere spedite, nelle quali si preannunciavano attentati ai treni.

[foto: gazzettadimantova.gelocal.it]

Antonella Sica
 

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Scritto da Antonella Sica

Giornalista di InfoOggi

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