Politica

Manovra: Oliverio (PD), il governo ignora i drammi del sud

Catanzaro, 16 luglio 2011 - "I dati sull'occupazione prima e quelli sulla poverta' dopo fotografano una realta' drammatica nel Sud ed in Calabria in particolare. I numeri segnalano una situazione di emergenza che, purtroppo, non sembra affatto preoccupare il Governo nazionale, che al Sud guarda con incredibile disinteresse". Lo afferma il parlamentare del Partito Democratico Nicodemo Oliverio, capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera. [MORE]

"Spariscono i fondi destinati al Mezzogiorno - aggiunge Oliverio - si tagliano le pensioni, il lavoro e' sempre piu' una chimera e si e' dato il via libera ad una manovra che aggrava la situazione con l'istituzione del ticket sanitario e che non contiene alcuna misura per sostenere la crescita. In Calabria, inoltre, si chiudono gli ospedali, si cancellano servizi, si consuma una crisi al porto di Gioia Tauro senza precedenti, le forze dell'ordine e la magistratura, in una terra assediata dalla criminalita' organizzata, devono fare i conti con la mancanza di risorse per la benzina ed anche per la carta, il tutto mentre da Roma il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi promette, per l'ennesima volta, di occuparsi personalmente del Piano per il Sud. Insomma - sottolinea il parlamentare del Pd - assistiamo ad una quotidiana presa in giro, sfacciata e spesso senza alcun ritegno, che mortifica milioni di persone ed umilia soprattutto le nuove generazioni, che ormai vedono qualche speranza per il futuro solo con un trasferimento in altre regioni se non addirittura all'estero.

Rattrista, politicamente, anche la circostanza che tutto questo avviene nell'assordante silenzio di tutti, o quasi, i parlamentari di maggioranza, che ogni tanto manifestano indignazione verso qualche provvedimento marcatamente antimeridionale, ma che in aula si adeguano al voto del gruppo. Davanti a questo quadro nerissimo - conclude Nicodemo Oliverio - e' necessaria una reazione complessiva della societa' civile, dal mondo sindacale a quello culturale e politico-amministrativo. E' necessaria una seria e concreta inversione di rotta, per ridare fiato e speranze alle famiglie, ai giovani, che gia' nei mesi scorsi, a Reggio Calabria, aveva chiesto la Chiesa. Sarebbe auspicabile l'istituzione di un tavolo di concertazione, al quale chiamare tutte le forze responsabili ad un confronto vero sui problemi per mettere in campo una efficace terapia d'urto. Il rischio, reale, e' quello della rassegnazione, che rappresenterebbe un'autentica sconfitta per tutti