Politica
Pronta la manovra "Salva Italia". Monti: "Dobbiamo tirare la cinghia"
ROMA, 5 DICEMBRE 2011 – Si è tenuta ieri subito dopo il Cdm la conferenza stampa durata oltre due ore in cui il Premier ha presentato la manovra da 30 miliardi lordi pensata per “salvare l'Italia”. Al fine di stimolare la ripresa economica, 10 dei 30 miliardi saranno utilizzati a favore del sistema produttivo e del mercato del lavoro. Il resto andrà a ridurre il deficit.[MORE]
Monti ha parlato di crisi ''gravissima'' e della necessità di salvare i ''sacrifici di almeno quattro generazioni''. Il Premier, accompagnato dai suoi ministri, non lascia alcun dubbio sull'urgenza di un intervento radicale quando ribadische la necessità di “tirare la cinghia” al fine di mettere in atto “meccanismi per la crescita".
Confermato un aumento dell'Iva pari a due punti percentuali a partire da settembre 2012. Smentito invece l'aumento delle aliquote Irpef. Ma la vera stretta arriva sul fronte della previdenza, tant'è che la Fornero esplode in lacrime sulla parola “sacrificio” per spiegare di essere stata costretta ad abolire l'adeguamento all'inflazione delle pensioni superiori a circa 960 euro.
Notevoli i cambiamenti all'apparato pensionistico, a partire dall'introduzione del sistema di calcolo contributivo per tutti i versamenti già a partire dal prossimo anno. Oltre alla soppressione delle finestre mobili, la Fornero ha annunciato un'innalzamento a partire dal 2012 del requisito contributivo per ritirarsi dal lavoro indipendentemente dall'età anagrafica. Lo sbarramento sale ora a 42 anni e un mese per gli uomini e a 41 anni e un mese per le donne, che segna un aumento complessivo di un anno rispetto al limite previsto sinora che si attestava a 40 anni ed un mese.
Abolito il sistema delle quote per l'accesso alle pensioni di anzianità come somma di età anagrafica e contributiva. Confermato invece il percorso di convergenza sull'adeguamento dell'età pensionabile tra uomini e donne che sarà raggiunto nel 2018 (non più nel 2026 come annunciato) a 66 anni. Già a partire dal prossimo anno le lavoratrici andranno in pensione all'età di 62 anni mentre gli uomini a 66.
Previsto uno schema di incentivi e disincentivi per ammortizzare l'urto sulle fasce più disagiate. Introdotta anche una “fascia elastica” che permetterà alle donne di accedere agli assegni di vecchiaia nell'età compresa tra i 62 e i 70 anni, mentre gli uomini tra i 66 e i 70.
Annunciati anche i tagli ai costi della politica, che includono l'abolizione dei consigli provinciali e il ridimensionamento delle Authority. In questa direzione il primo passo è venuto dallo stesso Monti, che ha detto di voler intenzionalmente rinunciare al suo stipendio come Presidente del Consiglio e come ministro dell'Economia in segno di solidarietà con i cittadini italiani ed eventualmente devolvere la somma ad una associazione Onlus. Non vale lo stesso per il suo stipendio da senatore a vita, ma solo perché non sembra chiaro se Monti abbia la facoltà di scegliere se percepirlo o meno.
Inasprite le tasse sui beni di lusso, che includono imbarcazioni di lunghezza superiore a 10 metri, aerei privati ed automobili di grossa cilindrata. Confermato anche l'aumento della pressione fiscale sugli immobili, per i quali la manovra prevede la rivalutazione delle rendite catastali urbane e ripristina il prelievo sulla prima casa con l'anticipo dell'Imu. Secondo quanto riferito dal Presidente dell'Anci Graziano Delrio, il governo avrebbe calcolato di incassare tra i 10 e gli 11 miliardi di euro dalla stretta sugli immobili ed ha aggiunto che le aliquote sulla prima e seconda casa saranno pari rispettivamente allo 0,4% e 0,5%.
L'unica novità di cui non si era vociferato nei giorni scorsi riguarda l'applicazione dell'imposta di bollo prevista su tutti i conti correnti ed estesa a tutte le attività finanziarie in aggiunta ad una tassazione dell'1,5% su tutti i capitali condonati con lo scudo fiscale.
Di centrale importanza anche il tema della lotta all'evasione fiscale, per cui il governo ha operato una riduzione a 1.000 euro dagli attuali 2.500 per la soglia massima sui pagamenti in denaro contante. Introdotti anche una serie di incentivi fiscali per imprese, commercianti e artigiani che inviano all'Agenzia delle entrate fatture emesse e ricevute.
La conferenza si chiude infine con un intervento nel quale il Premier ricorda agli italiani che la vita dell'esecutivo non termina con il varo del decreto legge. Ma alla domanda di un giornalista che gli chiede se abbia valutato la possibilità di rimanere alla guida del Consiglio dei Ministri il Premier risponde che probabilmente “ne avrà abbastanza”.
Riccardo Marcucci