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ROMA, 10 DICEMBRE 2011 - Fissato per domani sera alle 20.00, presso Palazzo Chigi, un incontro "informale" tra Mario Monti e i segretari generali di Cgil, Susanna Camusso, Cisl,Raffaele Bonanni, Uil, Luigi Angeletti, e Ugl, Giovanni Centrella. Certamente, l'incontro consentirà ai presenti di fare il punto della situazione sulla manovra economice e sullo sciopero generale di 3 ore annunciato per lunedì . [MORE]
Al momento, sembra difficile che le sigle sindacali possano decidere di revocare l'agitazione del prossimo 12 dicembre, organizzata per manifestare contro la manovra, sopratutto in riferimento alle misure previdenziale e fiscale. Tuttavia, è possibile che le parti sociali sociali prima di qualsiasi decisione, attenderanno prima che l'iter parlamentare della manovra si concluda, per avere la certezza sulle misure che saranno adottate.
Intanto, sul fronte previdenziale anche la Codacons ha deciso di agire, "Non possiamo accettare che, nella manovra, i pensionati siano i piu' tartassati, per questo stiamo avviando una clamorosa class action". Così dichiara il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. Per la Codacons, sono state fatte della cancellazione, "senza alcuna giustificazione plausibile, di una serie di diritti dei pensionati italiani raggiunti dopo una vita di lavoro e sacrifici, che costringe migliaia di persone prossime al pensionamento ad essere trattenuti in servizio e cambiare i propri progetti di vita".
E se l'iter riguardante i sacrifici che andranno a colpire i soliti noti, sembra procedere senza troppi intoppi, lo stesso non può dirsi (guarda un po') per una norma presente nella manovra, concernente il taglio agli stipendi dei parlamentari. Nello specifico, la norma in questione è quella contenuta nell’articolo 23 della manovra, comma 7: ”Ove alla data del 31 dicembre 2011 la Commissione governativa per il livellamento retributivo Italia [...] non abbia provveduto alla ricognizione e alla individuazione della media dei trattamenti economici [...] il Governo provvederà con apposito provvedimento d’urgenza”.
Il fatto che, qualora la commissione Bilancio, presieduta dal presidente dell'Istat Enrico Giovannini, non riuscirà a superare da sola l'empasse, il taglio lo farà il governo ed anche in maniera pesante: dagli 11mila e 700 attuali ai 5500/6000 del resto d’Europa.
Per oggi, i lavori delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera sono stati sospesi. I deputati si sono dati appuntamento a domani sera, alle 20,30 quando si riprendera' con la votazione degli emendamenti. Invece, per Ii via libera alla manovra da parte delle commissioni e' atteso per lunedi'.
(Fonti: Ansa, AdnKronos, Il Fatto Quotidiano)
Rosy Merola