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ROMA, 2 SETTEMBRE 2011 – Il Governo ha presentato le sue modifiche al provvedimento anti-crisi. Ci sono voluti giorni, vertici, dichiarazioni, incontri, proposte, discussioni per stilare un documento che continua a deludere tutte le parti in gioco.[MORE]
Una delle più importanti novità riguarda la lotta ai super evasori fiscali. Coloro che evadono oltre tre milioni di euro non potranno più contare sulla sospensione della pena prevista dall'attuale normativa, ma andranno dritti in carcere. Per i reati fiscali “qualora l'imposta evasa o non versata sia superiore a 3 milioni di euro non trova applicazione l'istituto della sospensione condizionale della pena” prevista dal codice penale. Questo prevede l'emendamento firmato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti e dal relatore Antonio Azzollini depositato in Senato.
I Comuni, poi, potranno pubblicare sui loro siti internet i “dati relativi alle dichiarazioni dei redditi". Lo prevede un altro emendamento alla manovra del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e del relatore, Antonio Azzollini. “I consigli tributari presso i Comuni riceveranno i dati dalle Agenzie delle entrate e avranno una funzione di controllo. In Italia ci sono otto mila Comuni e molte auto di lusso rispetto a quanto si dichiara nelle dichiarazioni dei redditi” ha affermato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.
L'emendamento fiscale presentato dal governo prevede “l'indicazione nelle dichiarazioni dei redditi delle banche con cui si hanno rapporti”. Lo ha aggiunto il ministro Tremonti specificando che “è una norma che c'è nel resto d'Europa”. Inoltre “l'Agenzia delle Entrate può procedere, sulla base di questi dati, sentite le associazioni di categoria degli operatori finanziari per le tipologie di informazioni da acquisire, alla elaborazione di specifiche liste selettive di contribuenti da sottoporre a controllo”.
A scatenare l'ira dei Comuni è la nuova norma che regola la Robin Hood Tax. I maggiori introiti che deriveranno dalla Robin Tax andranno a ridurre i tagli solo agli enti locali e non ai ministeri così come previsto dalla norma originaria (50% per gli enti locali e do% per i dicasteri).
Le critiche riguardo al testo sulla manovra provengono da Confindustria che la ritiene “debole ed inadeguata”. Il consiglio direttivo di Confindustria “esprime forte preoccupazione per il modo in cui viene affrontata la grave situazione delle finanza pubblica italiana e della ripresa della crescita”, definendo la manovra approntata dal governo come “la manovra che si sta faticosamente profilando” come “debole e inadeguata”.
“Purtroppo in Italia abbiamo un'opposizione anti-italiana” che ha un atteggiamento “criminale e che influisce negativamente sui mercati e aizza le speculazioni”. Questa la reazione alle pioggia di critiche del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, da Parigi dove ha preso parte al vertice sulla Libia.
Lidia Tagnesi