Manovra e liberalizzazioni, le farmacie "rinviate a giudizio"
Salute Campania

Manovra e liberalizzazioni, le farmacie "rinviate a giudizio"

venerdì 23 dicembre, 2011

AVELLINO, 23 DICEMBRE 2011 - Ci hanno provato in molti. In principio fu Storace (Governo Berlusconi), nel maggio del 2005, con l’introduzione dei farmaci equivalenti e gli sconti fino al 20% su quelli esenti da prescrizione medica, poi venne Bersani (Governo Prodi), con l’estensione della vendita di SOP e OTC (farmaci da banco e senza obbligo di prescrizione medica) a parafarmacie e supermercati con sconti senza più limite ed, infine, Monti e Catricalà. [MORE]

Le novità
L’articolo 32 del decreto “salva Italia”, nella sua stesura è stato fortemente ispirato dalle trascorse esperienze antitrust di Monti (già commissario europeo per la concorrenza), e di Catricalà (già presidente dell'autorità garante della concorrenza e del mercato), ma voluto pervicacemente da Bersani che in questo modo avrebbe visto perfezionarsi la sua opera incompiuta. Ebbene, per fortuna o sfortuna (secondo i punti di vista), il provvedimento, ora convertito in legge, ha subito delle radicali modifiche e oggi può così riassumersi.
Il nuovo testo prescrive che i farmaci con obbligo di ricetta, compresi quelli di fascia C, potranno essere venduti per il momento solo in farmacia. Infatti quelli vendibili in tutti gli altri esercizi, nei comuni con una popolazione di almeno 12.500 abitanti, saranno individuati entro centoventi giorni, dopo che il Ministero della Salute e l'Agenzia Italiana del Farmaco avranno stilato la lista specifica della fascia C, che conterrà i farmaci per i quali permarrà l'obbligo della ricetta e che quindi potranno essere venduti solo nelle farmacie. Esclusi fin da ora dalla liberalizzazione sono sicuramente i farmaci stupefacenti, quelli dispensabili con la ricetta non ripetibile (per esempio, Nimesulide), quelli del sistema endocrino (anticoncezionali, pillola del giorno dopo) e quelli somministrabili per via parenterale (iniezioni). Quelli non compresi in questa lista saranno invece liberalizzati. Tutti i farmaci della cosiddetta fascia C, sia quelli di pertinenza esclusiva delle farmacie che quelli commerciabili negli altri esercizi, potranno essere venduti con l’applicazione di sconti. A proposito di questi negozi, essi dovranno avere i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi che verranno individuati, entro sessanta giorni, dal Ministero della Salute.

Le reazioni
Sospiro di sollievo per i farmacisti titolari che erano sul piede di guerra avendo minacciato persino la serrata, delusione profonda per i farmacisti non titolari che avevano osannato Palazzo Chigi troppo presto, sostanzialmente disinteressata, invece, la reazione dell’opinione pubblica, più preoccupata delle lacrime e del sangue che dovrà versare chissà per quanti anni e particolarmente indignata più per lo slittamento dei tagli alla politica. Il Governo e Bersani hanno dovuto inghiottire il rospo. Pare che per iniziativa di una parte del centro destra si sia fatta pressione per il ridimensionamento dell’articolo 32. Questo perché? Facile ad immaginarsi. Andare a mettere le mani in un ordine professionale, sebbene piccolo, come quello dei farmacisti (le farmacie in Italia sono poco più di 17.700) avrebbe costituito un precedente pericoloso anche per le altre professioni, e siccome in parlamento i liberi professionisti siedono per più del 45% … Tirate voi le conclusioni.

Il pasticciaccio (fonte: Farmacista 33 - 19/12/2011)
Pare che in commissione Bilancio, in fase di stesura del testo definitivo da sottoporre al Parlamento, sia stato consumato il gran pasticcio. A saperlo soltanto poche persone, tanto che alcuni quotidiani nazionali hanno parlato di interventi del Vaticano o di "agguati" tesi al governo dalla lobby dei farmacisti. E nei corridoi di Federfarma e Fofi (Sindacato dei Titolari di Farmacia e Federazione degli Ordini dei Farmacisti) scattava la corsa ad attribuirsi i meriti dell'operazione. Le ricostruzioni più attendibili tendono invece a marginalizzare gli interventi di porpore cardinalizie e ad accreditare invece la tesi del "pasticciaccio brutto", in cui il governo sarebbe caduto in massima parte per propria inesperienza e in minima per astuzie di politici "vicini" alla causa delle farmacie. Un pasticcio, in sostanza, da attribuire al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, colui che ha portato in commissione Bilancio il pacchetto di emendamenti firmati dal Governo. Pacchetto in cui era stata infilata una nuova versione dell'articolo 32, allo scopo di allargare la fetta di fascia C esclusa dalla liberalizzazione. Il testo era stato preparato in Federfarma, ma secondo alcune fonti non prevedeva l'abrogazione della ricetta per i farmaci vendibili fuori dalle farmacie. La locuzione "senza ricetta" sarebbe stata aggiunta alla presenza di Giarda, senza che gli fossero ben chiare le conseguenze. Il resto è
storia: il pacchetto è arrivato in Commissione con l'ok del Governo, il presidente l'ha messo ai voti senza un esame dei singoli provvedimenti e la Commissione l'ha approvato. Pasticcio, agguato, complotto: lo si può chiamare come si vuole, fatto sta che ora Monti e colleghi hanno già promesso di metterci mano nuovamente nei prossimi giorni.

Le farmacie italiane, quelle europee e i farmacisti
Ma vediamo un po’ più da vicino alcuni numeri poco noti all’opinione pubblica.

 

Fonte: GPUE per il numero delle farmacie; Eurostat per il numero degli abitanti – dati aprile 2010

Come si può evincere dal grafico, l’Italia è il paese più vicino alla media europea nel rapporto numero abitanti/numero farmacie (una farmacia ogni 3.374 abitanti per il nostro paese, una ogni 3.323 per l’Europa).
La Francia ne ha una ogni 2.849, la Germania una ogni 3.796, l’Inghilterra una ogni 4.715.
Sbilanciato, invece, è il numero dei farmacisti rispetto alla popolazione. In Italia abbiamo 79.000 farmacisti, in Francia 72.716, in Germania 57.535, in Inghilterra 50.799. Appare lampante che i Governi succedutisi, preoccupati a tenere “parcheggiati” i giovani nelle università, e le stesse istituzioni universitarie hanno mostrato scarsa attenzione alla programmazione delle risorse per facilitarne l’ingresso nel mondo del lavoro e quindi hanno permesso l’accesso ai corsi di studio in numero molto maggiore rispetto alle necessità del mercato (più di 12.000 immatricolazioni all’anno contro appena 2.500 della Germania).

Le conclusioni
Le liberalizzazioni, in genere e nella teoria, costituiscono uno strumento valido, per aumentare la concorrenza e quindi ottenere il contenimento dei prezzi e il miglioramento dei servizi, e giusto, per dare a tutti le stesse possibilità senza preclusioni di “casta”, di “lobby”. Ma attenzione, però, perché il mondo della sanità riguarda la salute di tutti noi. Una liberalizzazione selvaggia, così come era stata proposta, con la vendita di farmaci in un qualunque esercizio commerciale, non ci sembra proprio la soluzione ideale. Immaginate un po’ la vendita di uno sciroppo mucolitico ad un fumatore incallito in un corner (seppure “protetto”) di un Sali e Tabacchi… Il titolare di questo esercizio quale articolo dovrebbe “spingere” di più? Il pacchetto di sigarette o la medicina? Ebbene con la salute non si scherza e quindi auspichiamo che le parti (Governo e Farmacisti) possano trovare un accordo che persegua veramente gli interessi dei cittadini. Magari abbandonando definitivamente questa soluzione pasticciata per aumentare, perché no, il numero delle farmacie sul territorio, abbassando il rapporto popolazione/farmacie. Questa si potrebbe essere la giusta soluzione per conseguire i risultati ideali: aumento della concorrenza e quindi abbassamento dei prezzi, miglioramento dei servizi, aumento e qualificazione dell’occupazione. Non ci piacerebbe vedere esposto negli ipermercati un accattivante cartello che inviti all’acquisto del paracetamolo promettendo il “prendi 3 paghi 2”. Alimentare i consumi dei farmaci sarebbe eticamente scorretto e dannoso per la salute.

Nicola Capolupo


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Salute.