Manovra correttiva, la Bce come ombrellone salva Governo Berlusconi
Cronaca Sicilia

Manovra correttiva, la Bce come ombrellone salva Governo Berlusconi

martedì 9 agosto, 2011

MESSINA, 9 AGOSTO 2011 - Proprio nel momento in cui scattano le ferie d'agosto per milioni di italiani, il Parlamento riapre in tutta fretta per approvare una manovra economica correttiva da 80 miliardi di euro, con il fine di giungere al pareggio di bilancio entro il 2013. Una scelta abilmente pianificata per limitare l'impatto mediatico, sfruttando il clima di leggerezza dell'opinione pubblica che si respira durante le vacanze. Una decisione estremamente impopolare per l'esecutivo che trova sollievo, paradossalmente, solo nel commissariamento imposto dalla Banca Centrale Europea. Un sorta di ombrellone para-responsabilità offerto dalla Bce sotto al quale il Governo Berlusconi, anche attraverso la metamorfosi europeista di Bossi, ha pensato bene di ripararsi, cercando in questo modo di preservarsi dalla critiche che avrebbe irradiato l'opposizione.[MORE]

Naturalmente siamo di fronte ad un emergenza economica di carattere internazionale che coinvolge tutto l'occidente, anche i padri fondatori della globalizzazione ovvero gli Usa, recentemente declassati dalla società di rilevamento finanziario Standard & Poor's. Ma a differenza degli Stati Uniti e di altri stati europei, l'Italia non ha una figura di riferimento in grado di rassicurare in qualche modo gli animi. L'immagine di Silvio Berlusconi appare invece sempre più ossidata e marginale, sia a livello interno che estero, di certo non più in grado di creare quel feeling con i suoi interlocutori, necessario per affrontare tempi difficili come questi.

La politica italiana non è stata capace o forse non vuole voltare pagina, almeno per il momento. Le richieste di dimissioni ad oltranza da parte del leader del Pd Bersani, sono utopistiche, risibili e forse anche in male fede, visto che oramai è appurato: il premier non ha alcuna intenzione di lasciare Palazzo Chigi di sua volontà. Nemmeno Confindustria, che lancia continui allarmi, è stata in grado di proporre e sostenere un possibile candidato. Insomma nessuno al momento sembra volersi assumere le responsabilità della successione, si preferisce attendere passivamente che termini la legislatura anche se questo comporterà ulteriori danni, probabilmente insostenibili, per il nostro Paese.

Fabrizio Vinci


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