Politica
Manifestazione contro Ombrina Mare: rinviata la decisione definitiva
PESCARA, 14 OTTOBRE 2015 – Questa mattina diversi pullman provenienti da tutto l'Abruzzo hanno attraversato quella che è stata definita la Regione Verde d'Europa per manifestare a Roma, davanti al Ministero dello Sviluppo Economico, «la compatta opposizione della comunità abruzzese al progetto Ombrina mare».[MORE]
L'appuntamento di oggi è stato preso il 4 Ottobre ad Ancona durante una partecipatissima assemblea nazionale dei movimenti che si battono per difendere il territorio e il Belpaese.
La data odierna è stata scelta perchè oggi il Ministero dello Sviluppo Economico aveva convocato una Conferenza dei Servizi che doveva decidere, definitivamente, sul progetto della piattaforma petrolifera Ombrina mare che dovrebbe sorgere a 5 Km dalla costa teatina.
Centinaia di manifestanti provenienti non solo dall'Abruzzo ma anche da altre regioni italiane interessate da progetti simili hanno unito le loro voci gridando “ NO trivelle. Stop Ombrina” davanti al Ministero dello Sviluppo Economico in via Molise 2.
Nel comunicato stampa del 7 ottobre 2015 del Coordinamento No Ombrina si legge: «appare incredibile che un’intera regione non sia minimamente ascoltata da un potere centrale proteso a promuovere esclusivamente gli affari dei petrolieri. L’economia diffusa, quella che produce lavoro e distribuisce ricchezza, deve capitolare, secondo il Governo Renzi, davanti agli interessi delle lobby. Ricordiamo che, per stessa ammissione della Rockhopper , i posti di lavoro creati da Ombrina saranno una quindicina, meno di quelli assicurati da un ristorante, a fronte di un danno immenso al turismo.»
Al Ministero, protetto dalla polizia e assediato dai manifestanti, non resta che rinviare la decisione di tre settimane. Ciò «consentirà - dichiara Dante Caserta, vicepresidente di WWF Italia - di mettere in campo ulteriori iniziative di opposizione a quest’opera che viene contestata da tutto l’Abruzzo e che fa parte di una politica energetica nazionale legata alle fonti fossili che deve essere assolutamente superata».
Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo definisce la mobilitazione odierna “bella e partecipata” e commenta così la “buona notizia del rinvio”: « per il futuro però ci auguriamo che non succeda quanto avvenuto oggi, con i consulenti degli enti locali, comuni e regioni, esclusi dall’incontro, nel totale spregio della democrazia. Con l’occasione poi, chiediamo al presidente della Regione di accelerare l’iter normativo per l’adozione della moratoria per le attività estrattive entro 12 miglia dalla costa e di intervenire celermente per una rapida istituzione del Parco regionale della costa teatina».
Fonte foto:wikimedia.org
Chiara Innocenti