Estero
Manifestanti francesi in piazza contro unioni gay: è polemica
PARIGI, 14 GENNAIO 2013 - Diatriba che spacca l’opinione pubblica in due, matrimoni omosessuali si o no? Ieri i cittadini francesi si sono dati appuntamento “en place” per manifestare il loro dissenso. Secondo gli organizzatori ottocento mila, fonti dall’Eliseo fanno sapere che ne erano appena trecentoquaranta mila, tra cattolici, ebrei e musulmani confluiti in una sola e unica massa dissidente, a dire no.
“Questo matrimonio non s’ha da fare”, eppure nel programma politico di Hollande era uno dei punti da mettere in atto, matrimonio tra persone dello stesso sesso, i francesi ancor prima di votarlo per poi eleggerlo sapevano quali sarebbero state le sue priorità, perché ora tutto questo astio?[MORE]
Tra i cartelli e striscioni in gran rilievo: «Oui, oui, oui au mariage homme-femme!», «La stabilité de la famille c'est trop important», «Un père, une mère, c’est élémentaire!» e «Matrimoniofili, non omofobi!». Come ovvio che sia, i combattivi hanno trovato l’appoggio della Chiesa cattolica, di diverse organizzazioni religiose e del partito di centro destra Ump.
Il portavoce dei vescovi francesi, monsignor Bernard Podvin ha dichiarato: «Non sono preoccupato, perché ho fiducia nel buon senso dell'opinione pubblica, la questione ha un forte impatto sui valori della società e le persone di buon senso sanno che la famiglia è una cosa che riguarda noi tutti, al di là dell'appartenenza o dei diversi orientamenti politici e religiosi; è ovvio che la Chiesa prenda una posizione esplicita: come potrebbe rimanere indifferente di fronte a questo movimento popolare?».
Il corteo partito da tre punti strategici della città, ha trovato il culmine nei pressi della Tour Eiffel. Stamani in prima pagina, il quotidiano Le Figaro ha intitolato la protesta come “Il maremoto”, delineandola come «la più grande manifestazione a Parigi degli ultimi trent'anni».
Mentre il ministro della Giustizia, Christiane Taubira ha affermato: «É una legge che non toglie nulla a nessuno, che non cancella le parole padre e madre», escludendo a priori l’idea di un referendum a riguardo, di tutt’altro avviso Christian Jacob, il leader dell'UMP: «Il Presidente della Repubblica può in ogni momento decidere di sottomettere una questione a un referendum».
Tuttavia dal Palazzo dell’Eliseo, un comunicato ha informato la cittadinanza che la maggioranza socialista è caparbia e decisa ad andare avanti, tanto che il 29 gennaio la proposta di legge verrà presentata in Parlamento.
(fonte: vaticaninsider.lastampa.it)
Rosalba Capasso