Cronaca
Mangiagalli, tenta di rapire neonata: temeva di essere lasciata
MILANO, 12 LUGLIO - "Non sapevo cosa fare. Dopo aver perso mio figlio avevo paura di perdere la mia famiglia", queste le parole della donna ecuadoriana di 33 anni che ieri ha tentato di rapire una bimba all’ospedale Mangiagalli.[MORE]
La donna, al momento in cella, ha così motivato il suo gesto all’avvocato Paolo Cassamagnaghi nel carcere di San Vittore, dove attende l’interrogatorio di convalida dell’arresto, fissato per domani dal gip Anna Magelli.
Si tratta di una casalinga residente a Mediglia, madre di una bambina di sette anni avuta da una precedente relazione. Al suo legale ha raccontato di aver abortito qualche mese fa e di averlo tenuto nascosto al suo convivente, un operaio, “per paura di essere lasciata”, che non si sarebbe accorto di nulla per l’aumento di peso della donna.
Nel giorno in cui avrebbe dovuto dare alla luce il bambino che aveva perso, ha raccontato ancora all’avvocato, è andata alla Mangiagalli e sarebbe entrata e uscita diverse volte per capire cosa fare. Tentata di dire a casa di aver partorito un figlio morto, si sarebbe poi convinta a rapire quella bimba di origini moldave, “che ho però subito riconsegnato all'ostetrica che mi ha bloccato – ha detto all’avvocato –. Le ho anche detto di chiedere scusa e perdono da parte mia alla mamma a cui l'avevo presa”.
Nei confronti della donna, il pm Antonio Cristillo ha chiesto al gip la convalida dell'arresto e di disporre la custodia cautelare in carcere per sequestro di persona e sottrazione di persona incapace. Il suo difensore, invece, ha intenzione di chiedere accertamenti sullo stato psichico della sua assistita e quindi di rivolgersi a un consulente di parte.
Maria Azzarello
fonte immagine: Himetop