Cronaca

Malpensa, ultimatum dell'Ue per ridurre l'inquinamento

MALPENSA (VARESE), 22 APRILE 2014 - Regione Lombardia e ministero dell’Ambiente dovranno attivare entro due mesi azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale dell’aeroporto di Malpensa. È l’ultimatum inviato dalla Commissione europea alle autorità italiane, che segue la messa in mora dello Stato italiano da parte della stessa Commissione il 2 luglio 2012, «per non aver adottato le opportune misure per evitare il degrado e per la conservazione di un territorio compreso nel Parco del Ticino, sito d’interesse comunitario».

Al centro della vicenda l’area denominata Brughiera del Dosso, 200 ettari di terreno di proprietà dell’imprenditore milanese Umberto Quintavalle situati all’interno del Parco del Ticino. Dal 1999 in quest'area è iniziata una moria di piante che ha colpito circa 100mila unità in dieci anni.

Le perizie hanno dimostrato come i responsabili siano gli scarichi dei velivoli in arrivo e in partenza dallo scalo di Malpensa, tanto che il Tribunale di Milano ha condannato la SEA (proprietaria di Malpensa) ed il Ministero dei Trasporti ad un risarcimento di circa 5 milioni di danni, diventati 8 in appello.

Ora è arrivato dall’Ue l’ultimo appello attraverso un documento che spiega come la Commissione Europea si dica «non convinta» del fatto che le misure proposte dalle autorità italiane vadano nella giusta direzione per ridurre l’inquinamento legato all’aeroporto di Malpensa. Se l’Italia non fornirà segnali concreti entro due mesi la vicenda sarà portata di fronte alla Corte Europea di Giustizia del Lussemburgo.[MORE]

«Sono particolarmente lieto per questa iniziativa della Commissione Europea», ha dichiarato Umberto Quintavalle, proprietario del terreno. L'intervento della Commissione europea «premia uno sforzo di oltre 15 anni fatto in totale solitudine contro Enti ed Istituzioni che avrebbero dovuto, prima ancora del sottoscritto, avere a cuore la sopravvivenza di un'area straordinaria dal punto di vista ambientale».

(immagine: varesereport.it)

 

Paolo Massari