Salute
Malattia croniche per 8 mln anziani,' Covid non fermi cure'
ROMA, 10 APR - Negli ultimi dieci anni, in Italia, i cittadini over 65 sono passati da 12,1 a 13,9 milioni ma il 70% degli over 65 non assume i farmaci correttamente. In questo modo aumentano i tassi di mortalità, le ricadute e le ospedalizzazioni, proprio in una fase critica per il sistema sanitario.
Lo ricordano gli esperti in occasione della Giornata Nazionale per l'aderenza ai trattamenti che si celebra il 12 aprile, avvertendo che le malattie croniche colpiscono otto milioni e 437mila anziani ed è necessario che i pazienti seguano le terapie perchè l'emergenza covid-19 "non deve fermare le cure". Il 25% degli anziani ha da due o più patologie. Le più frequenti sono cardiopatie (27%), malattie respiratorie croniche (21%), diabete (20%) e tumori (13%).
Vi sono farmaci efficaci per tenerle sotto controllo, ma la scarsa aderenza alle terapie è un problema molto frequente fra gli anziani. Infatti, ben il 70% non segue i trattamenti in modo corretto o li abbandona dopo breve tempo. Un problema dovuto alla condizione di fragilità di queste persone, particolarmente acuita in questo periodo dall'epidemia da coronavirus. La mancata adesione alle terapie aumenta i tassi di mortalità e le ospedalizzazioni, proprio in una fase critica per il sistema sanitario, che deve far fronte all'emergenza causata dal COVID-19. Il 12 aprile si celebra quindi la Giornata Nazionale dell'aderenza alla terapia, promossa dal Comitato Italiano per l'Aderenza alla Terapia (CIAT). In un report dell'Organizzazione Mondiale della Sanità dedicato interamente a questo tema, "la stima dell'aderenza alle cure, nei pazienti che soffrono di malattie croniche, risulta solo del 50% - spiega Pierpaolo Sileri, Viceministro della Salute -. Per questa ragione è importante l'istituzione di una Giornata Nazionale dell'aderenza: per sensibilizzare cittadini, pazienti, chi li assiste e le Istituzioni della necessità di seguire correttamente le cure".
Il problema riguarda in particolare gli anziani. L'emergenza Coronavirus, affema Sileri, "ha evidenziato e spinto ad un'implementazione della sanità digitale, per assicurare la continuità assistenziale e gestire la cronicità. Grazie alla sanità digitale i medici clinici possono essere più vicini agli anziani, come a tutti gli altri pazienti, garantendo prestazioni a domicilio attraverso servizi di televisita, teleassistenza e telemonitoraggio. Strumenti a cui tutti i pazienti devono essere introdotti al meglio e al più presto, perché favoriscono l'aderenza alle terapie e garantiscono una vita più lunga e più sana". Nel 2019, in Italia, sono stati stimati 371mila casi di tumore, circa il 50%, pari 185.500 nuove diagnosi, ha riguardato gli anziani, sottolinea inoltre Giordano Beretta, Presidente Nazionale Associazione italiana oncologia medica (Aiom). Terapie innovative, afferma, "consentono di cronicizzare anche malattie gravi come le neoplasie e l'età avanzata non deve rappresentare un ostacolo per accedere a queste armi efficaci. Gli studi evidenziano come la qualità della relazione terapeutica medico-paziente rappresenti una componente fondamentale per l'adesione. Inoltre, è importante una revisione attenta dei trattamenti e, se possibile, una loro semplificazione. Quando le terapie sono troppo complesse, i pazienti dimenticano con maggiore probabilità ciò che viene loro spiegato ed è possibile che non seguano le istruzioni ricevute o commettano errori.
La semplificazione del regime terapeutico rappresenta l'intervento più immediato - conclude - per incrementare l'adesione, soprattutto se la complessità delle cure non si concilia con la qualità di vita del paziente".