Malasanità: alla Calabria spetta il record della vergogna (3)
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COSENZA, 22 FEBBRAIO 2012 - (TERZO CAPITOLO) Anche la Cgil Calabria, lo scorso 1 Febbraio, in una lettera aperta indirizzata al Ministro della Salute, Renato Balduzzi, segnala le criticità del sistema sanitario regionale, denunciando la soglia d’allarme raggiunta. “L’emorragia di casi di malasanità unita alla precarietà in cui vengono erogati i Livelli Essenziali di Assistenza e all’incertezza che vive l’intero comparto lavorativo, rappresentano per la Cgil una soglia di allarme da affrontare con misure tempestive e cogenti. L’azione intrapresa dal commissario ad acta anziché rimuovere ritardi ed arretratezze del sistema, risulta accentuarle. Molte strutture sanitarie rischiano di implodere per l’assenza di personale e per il sovraccarico di lavoro dovuto alla disattivazione di importanti presidi pubblici svuotati di funzione senza aver predisposto nella contestualità adeguati servizi alternativi”.[MORE]
La rete ospedaliera - continua la nota - è caratterizzata da nuovi e gravi squilibri territoriali e nel rapporto pubblico-privato; nelle aree di confine la mobilità attiva si trasforma in un singolare esodo extraregionale a carico del SSR e con gravi disagi per i cittadini. Dell’avvio dei lavori dei nuovi ospedali si è persa ogni traccia. Manca prontezza analitica dello stato debitorio ed è raro il ricorso alla stazione unica appaltante per gare centralizzate per la fornitura di beni e servizi.
“La ‘ndrangheta - denuncia la Cgil - usa le strutture sanitarie per alimentare affari e per sfuggire alla latitanza. Delle case della salute e degli ospedali di territorio ancora si studia quale modello adottare. Nella Fondazione Campanella da mesi si annaspa in provvedimenti salvifici prontamente bocciati al tavolo Massicci. Manca ogni forma di integrazione socio-sanitaria e di certezza dei percorsi di cura. La malattia, in assenza delle adeguate amicizie, visti i tempi di attesa, per molti cittadini - scrive la Cgil - è un vero calvario a cui riesce a sfuggire chi economicamente può disporre di servizi a pagamento. Questo stato di emergenza scaricata sulle spalle dei cittadini va presto superato. La presenza sollecitata del Ministro Balduzzi può essere di grande aiuto per aprire una fase di responsabile confronto democratico e per superare i limiti e le criticità dentro cui rischia di restare irreversibilmente impaludata la sanità regionale”.
Inoltre, - come si legge a conclusione della lettera - la presenza del Ministro potrebbe essere utile per rappresentare al meglio la condizione di divario socio-economico della Calabria dove i tagli compiuti alla spesa sociale e sanitaria dalle manovre-Tremonti, unite al blocco del turnover e dei trasferimenti ed alla iniquità dei criteri di riparto del fondo sanitario nazionale e dei ticket, rischiano di appesantire la sostenibilità dell’azione di risanamento e di riqualificazione del sistema”.
Manca solo un altro capitolo, che probabilmente non rappresenterà l'ultimo caso da annoverare per quanto riguarda la malasanità regionale, con cui si conclude questo viaggio di "scoperta" sul lato oscuro della sanità calabrese.
Caterina Stabile
( foto da: www.emiliogrimaldi.blogspot.com)